Un ottimo spunto per riflessioni gestionali di fondo e sulla cinofilia di domani. Anche quest’anno si è rinnovato nel week end del 28/29 Agosto, l’appuntamento dedicato alla cinofila d’eccellenza targata CCT, presso la zona federale dei Collacchioni a Pieve santo Stefano, Arezzo. Il Trofeo dei Campioni, prova Enci giunta ormai alla sua terza edizione, si riconferma anche quest’anno come una delle prove riconosciute di punta di tutta la cinofilia Toscana, forte oggi di uno sponsor d’eccellenza come la CANICOM, azienda leader in Italia e non solo, che ha caratterizzato il valore aggiunto di quest’anno per la manifestazione cinofila di punta della Confederazione. Una zona, quella dei Collacchioni, che certo non ha bisogno di presentazioni.
Le sue caratteristiche più uniche che rare in Toscana, dove il sapiente lavoro di gestione faunistico ambientale correlato alla fattispecie unica per vocazione di questi stupendi territori, hanno portato ad una presenza di popolazioni autoctone di starna italica davvero consistenti, che la rendono un vero e proprio paradiso per la cinofilia. L’esempio pratico che la buona gestione porta risultati, e che laddove ruralità e biodiversità riescono ancora a prevalere sull’industrializzazione agricola, si determinano le condizioni per cui anche specie come la starna Italiana, quasi del tutto scomparsa dai nostri territori, riescono a prosperare.
Se ci fossero gli strumenti per replicare anche solo in parte ciò che quì viene fatto quotidianamente in funzione della salvaguardia della selvaggina nobile stanziale, anche nelle numerose strutture pubbliche e private degli ATC Toscani, probabilmente si riuscirebbero ad ottenere, in molte realtà, risultati ragguardevoli anche per le specie lepre e fagiano. Le prove di lavoro per tutte le razze da caccia, hanno bisogno di due requisiti fondamentali: la qualità dei terreni e delle strutture e soprattutto la selvaggina vera. In Toscana e ancor più a livello nazionale, si pone oggi più che nel passato, la necessità di creare strutture idonee a questo scopo. Ciò per mantenere alto il livello di selezione delle razze da caccia.
Anche l’Enci nella sua qualità di Ente delegato a questo scopo, dovrà fare la sua parte contribuendo alla creazione e gestione delle strutture cinofile e degli istituti faunistici garantendo risorse ed investimenti adeguati. Riportare in Italia molte delle attività cinofile che si svolgono in altri paesi Europei può rappresentare una occasione di sviluppo economico nei territori rurali e di valorizzazione degli ambienti. La possibilità concreta di realizzare tutto ciò adesso ci si prospetta con il lavoro che porterà alla stesura del nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale, che dovrà vedere necessariamente anche i cacciatori partecipi con proposte autorevoli e forti, che poggiano su basi scientifiche solide, ed inquadrano in stretta collaborazione con il mondo agricolo, l’attività venatoria al giorno d’oggi, cinofilia compresa.
Un messaggio forte sta alla base di queste due belle giornate di prove, svolte in un clima cordiale nella consapevolezza da parte dei conduttori di doversi cimentare con i loro ausiliari con animali veri. Numerosi sono i concorrenti accorsi da tutta Italia per competere in questa prestigiosa manifestazione. Le condizioni metereologiche caratterizzate anche da forti precipitazioni durante lo svolgimento della prova nell’arco delle due giornate, hanno fatto sì che la competizione risultasse ancora più dura per i dresser ed i loro ausiliari. Nonostante ciò i soggetti in gara in entrambe le giornate, suddivisi nelle categorie Ingelsi, Continentali, Springer Spaniel e Cocker Spaniel, hanno dato prova delle loro doti e del lavoro di addestramento messo in atto dai loro conduttori, riuscendo a reperire selvatici veri ed elusivi. Anche gli esperti Giudici Enci Riccardo Acerbi, Carretti Marco, Aquino Florindo, Leonardo Borselli e Massimo Cambi, si sono dovuti scontrare con condizioni difficili specialmente nella giornata di Sabato, dove appunto la pioggia ed il forte vento, hanno reso il loro lavoro ancor più difficile da mettere in atto.
La Passione per la cinofilia, prerogativa questa che ha contraddistinto tutti i presenti alle due giornate; dagli organizzatori della CCT coordinati dall’insostituibile Luca Giusti, al “padrone di casa” Domenico Coradeschi, dal delegato ENCI sig.Andreini ,agli accompagnatori ed allo staff che hanno consentito che tutto si svolgesse per il meglio con un preciso coordinamento logistico, financo ai giudici ed a tutti concorrenti che hanno preso parte alla prova. L’emblema che la cinofilia “è caccia”, e che quello del comparto cinofilo venatorio sportivo può divenire un vero e proprio “motore” trainante sia per il mondo venatorio che per quello della gestione faunistico ambientale ad esso correlata. Progetti dedicati, come quello del “life” sulla starna italica che caratterizza la zona federale dei Collacchioni, possono servire da esempio per rilanciare concretamente la selvaggina nobile stanziale nel nostro Paese.
Occorrono però come in questo specifico caso, una progettualità ed una voce forti in grado di dimostrare le ragioni della caccia e della buona gestione. Ciò, come in molti altri aspetti che caratterizzano le questioni legate al mondo venatorio, dall’approvazione dei calendari alle battaglie per i tempi e le specie, è possibile solo se “la voce” del nostro mondo è una, forte di proposte che poggiano su basi scientifiche, e non su reminiscenze di un modo “vecchio” che non c’è più. Giornate come queste, trascorse in luoghi come questi, fatte di cinofilia amicizia e passione, ci dimostrano che tutto ciò è ancora possibile, e che anzi molto dipende da noi cacciatori-cinofili sia per la gestione ambientale che per il futuro della nostra passione, occorre solo fare le scelte giuste.
Da parte nostra e di tuti gli esponenti della CCT, già da tempo è apertamente dichiarata questa volontà di cambiamento che costituisce l’unica prospettiva per il mondo venatorio Italiano, auspichiamo vivamente che la nostra realtà regionale possa fungere da trampolino di lancio per qualcosa di più ampio, per un rinnovamento vitale che rilanci caccia e cinofilia come veri valori aggiunti della vita frenetica di questo millennio. In questo quadro straordinario dunque si sono aggiudicati i Trofei per il 2021 Jonas condotto da Arringhieri Per la categoria “Inglesi”; Mir condotto da Aldovardiper la categoria “Continentali”; Macchiavello condotto da Rota per la categoria “Springer Spaniel” e Daddy condotto da Daddoveri per la categoria “Cocker Spaniel”. Un arrivederci a tutti al prossimo anno!