Caccia alla beccaccia: esiste per davvero? E’ possibile dare la caccia alla regina dei boschi in compagnia di un trialer proclamato o meno? Una delle risposte possibili a questa domanda, forse la più giusta e semplice sarebbe: “non solo si può, ma di deve”.
In tanti parlano di trialer e in pochi sono in grado di descrivere una creatura tanto bella e tanto complessa. Che sia proclamato o meno, il trialer, quello vero, lo riconosci esclusivamente sul campo di gioco, e quando si parla di caccia e beccacce il campo di gioco è inevitabilmente il bosco. Non tutti lo fanno, ma sarebbe buona cosa, piuttosto fruttifera per il cacciatore, associare all’idea di bosco, di caccia e di beccaccia quella di trialer. D’altronde il trialer, anche quello potenziale è una manna dal cielo quando si sceglie di dare la caccia a selvaggina selvatica per davvero, ad oggi una vera e propria rarità. Sono le sue doti intrinseche a fare di questo cane un vero e proprio specialista, un superbo cane da bosco e da montagna. Se hai il sospetto d’avere accanto un trialer beccacciaio ecco qualche dritta per riconoscerlo.
La passione. E’ propria di un qualsiasi ausiliare ma in un trialer beccacciaio la passione non può davvero mancare. D’altronde un cane da caccia senza passione per il bosco e per il suo lavoro è un cane a metà: potrà pure possedere tutte le qualità del mondo, ma non potrà mai rendere quanto un trialer da beccaccia appassionato. E’ la prima cosa da cercare in un cucciolone: senza non si va avanti. D’altronde è proprio la passione a spingere avanti il cane anche quando ci sarebbero tutte le ragioni per rinunciare. Un cane appassionato fa qualche altro passo, cerca per qualche altro metro, e di norma è questo il momento nel quale incontra la sua regina. La cerca di un cane appassionato è una cerca ardente, che non teme fatica, che non si demotiva mai. La passione inoltre consente di dimenticare la fatica, il dolore, o la stanchezza e tutti i disagi di alcune estenuanti giornate di caccia. Un trialer appassionato è facilmente riconoscibile: ha una insaziabile smania d’incontro e fa di tutto perché questo avvenga, dovesse esplorare i terreni più impervi o gli angoli di bosco più remoti.
Il temperamento. E’ diverso da ausiliare ad ausiliare, ma deve esserci e avere qualità particolari. Trovare due cani dotati di medesimo temperamento è molto difficile, praticamente impossibile, esattamente come trovare due uomini con il medesimo carattere è una rarità. Il temperamento si riconosce subito, fin da quando il cane è cucciolo, fin dal primo addestramento. Il cane si potrà dimostrare caparbio, permaloso, audace o timido e questo sarà il modo nel quale si relazionerà per sempre con il mondo e con il cacciatore. Quando parliamo di trialer da beccaccia il buon temperamento è l’unico possibile. Un cane dal buon temperamento è un cane ubbidiente, un cane che impara in fretta, che non se la prende per i rimproveri ma li sa mettere a frutto, un cane che si dimostra capace, fin da subito di instaurare una grande complicità con il suo compagno, il cacciatore. Solo in questo modo sarà possibile avere il controllo sul cane. L’assenza di un temperamento pacato e buono renderà inutili tutte le altre doti visto che per il cacciatore sarà praticamente impossibile relazionarsi con il cane.
L’intelligenza. Un trialer da beccaccia non è solo un cane appassionato e dal buon temperamento, ma deve essere anche e necessariamente un cane intelligente. E’ naturale, tutte le intelligenze sono diverse e le si dimostra in modo diverso, ma una cosa è certa: se il cane è intelligente lo si nota da subito, fin da cucciolo. E il modo migliore per intuire l’intelligenza del nostro cane è quello di portarlo nel bosco, a caccia. L’intelligenza è indispensabile per un trialer beccacciaio. Gli consentirà di trarre tutte le informazioni possibili dagli incontri con il selvatico, di comprenderlo, di accumulare esperienza che nel breve periodo gli sarà indispensabile per diventare un asso della caccia. L’intelligenza lo aiuterà ad adattarsi a molte situazioni complicate e difficili, ad imparare in fretta in fase di addestramento e ad instaurare una collaborazione fruttifera, fin da subito, con il cacciatore. E ancora: sarà in grado di familiarizzare rapidamente con il bosco, sarà in grado di riconoscere fin da subito, grazie al suo bagaglio di esperienza accumulata, il luogo migliore per un incontro, saprà scartare a priori zone che probabilmente si dimostrerebbero prive di selvaggina. Insomma un cane intelligente passa sempre dove c’è la beccaccia e non si tratta mai di fortuna. Si tratta di un cane che può anche sbagliare, ma in grado di imparare dai suoi errori: si rende conto presto dello sbaglio ed è in grado di sistemare la situazione in pochi momenti.
Il collegamento con il cacciatore. A questo punto l’ultimo dettaglio che può fare del tuo animale un trialer beccacciaio a cinque stelle: la complicità che lo lega a te. Il cane deve essere legato al proprio cacciatore come da un elastico visto che una cerca ampia, completamente slegato dal suo amico a due zampe, sarebbe inutile. D’altronde quella alla beccaccia è una caccia particolare, difficile, e il collegamento richiesto fra cacciatore e cane è notevole. Nessuna necessità di urla, fischi o richiami affannosi: un trialer beccacciaio saprà quando è il momento di tornare dal suo cacciatore. Certo, trovare un setter o un pointer che esprimano tutte queste caratteristiche non è certo facile, ma se lo hai trovato, tienilo stretto, al guinzaglio hai un tesoro.