L’Accademia Ambiente Foreste e Fauna del Trentino ha intenzione di organizzare un corso per avvicinare esperti e non al mondo affascinante del corno da caccia. Come precisato dall’ente, non è necessario essere in possesso di competenze musicali particolari, gli unici requisiti fondamentali sono quelli della curiosità e della passione. Per orientare alcune impostazioni di base del corso, a chi ha intenzione di partecipare vengono chieste delle informazioni in merito alle competenze musicali: nello specifico, l’Accademia ha bisogno di sapere se si è mai cantato in un coro, la capacità o meno di leggere la musica, quale strumento si è in grado di suonare e qualsiasi tipo di esperienza o competenza musicale.
Questa accademia è conosciuta anche come “Scuola di formazione permanente nella materie ambientali, forestali e faunistiche” ed esiste al 2010 grazie a un accordo stretto tra la Provincia Autonoma di Trento e la Fondazione Edmund Mach: quest’ultima è anche la sede ufficiale, in località San Michele all’Adige (Trento). Le tipiche lezioni per imparare a suonare il corno da caccia vertono sui rudimenti dal punto di vista teorico e pratico quando si usano gli ottoni per eseguire le musiche venatorie.
Si tratta di una tradizione antichissima e purtroppo dimenticata, ma il suo recupero e la riscoperta sono in grado di restituire a tutti i cacciatori una identità culturale precisa e che possa agevolare il riconoscimento pubblico del ruolo della caccia nella società attuale. La storia del corno da caccia è senza dubbio affascinante. Lo strumento che si diffuse tra il ‘400 e il ‘500 era caratterizzato da un cerchio di metallo molto semplice, diventato poi di forma elicoidale e con una lunghezza maggiore e un numero crescente di possibilità musicali.
I segnali sono l’aspetto più interessante da approfondire nel corno da caccia. In alcuni paesi sono stati addirittura codificati i suoni, una sorta di lingua internazionale per scandire le fasi dell’arte venatoria. Tutto è nato per rendere la caccia più organizzata e in sintonia: si sta parlando di brani musicali di breve durata, ma usati di frequente nei vari rituali. Quelli che si possono udire più spesso sono la sveglia, il saluto, la parte conclusiva della caccia, il raduno dei tiratori e l’interruzione del tiro. Il corno da caccia viene sfruttato anche per accompagnare la disposizione delle spoglie degli animali nelle ore serali: ovviamente, in base alla selvaggina e alla specie che sono abbattute ci possono essere delle modifiche nei brani che sono appena stati elencati.