Michele Dallapiccola, assessore alla Caccia della Provincia di Trento, ha deciso di non modificare gli orari venatori, come si era inizialmente pensato in seguito alle polemiche per un incidente mortale avvenuto all’inizio di settembre in Val Rendena. Secondo quanto stabilito dalla normativa provinciale (come anche quella nazionale, la Legge 157 del 1992), la caccia agli ungulati può iniziare un’ora prima dell’alba e terminare un’ora dopo il tramonto.
In un primo momento si era parlato di orari ridotti, vale a dire da mezz’ora prima del sorgere del sole fino a trenta minuti dopo il tramonto. Il Comitato Faunistico ha quindi approvato le varie prescrizioni tecniche per quel che riguarda la stagione venatoria 2018-2019, decidendo di non intaccare gli orari e lasciare tutto come sempre. La scelta è valida per la caccia di selezione e per la caccia autunnale.
I cacciatori avevano ricordato la necessità degli orari consueti per non complicare i piani di prelievo, in primis quelli relativi al cervo. L’argomentazione della maggiore sicurezza, invece, era troppo debole, visto che il problema non si risolverà limitando l’attività di tutti i soggetti. Le associazioni animaliste e ambientaliste hanno contestato il provvedimento, come si poteva immaginare molto facilmente, auspicando un ripensamento del Comitato Faunistico Provinciale come organo.