Mario Tonina, Nerio Giovanazzi e Massimo Fasanelli, consiglieri della Provincia di Trento, hanno commentato in maniera positiva e soddisfatta l’approvazione della nuova disciplina relativa al controllo e alla caccia al cinghiale da parte del Comitato Faunistico. Il via libera al testo normativo è arrivato in seguito alla proposta dell’assessore all’Agricoltura, Michele Dallapiccola. Quest’ultimo ha preso spunto dalla presentazione del disegno di legge numero 183 (“Modificazioni della legge provinciale sulla caccia 1991 per limitare l’espansione dei Cinghiali”).
La novità è stata accolta favorevolmente per un motivo ben preciso. In effetti, la delibera autorizza i cacciatori con due articoli (il numero 9 e il 15) ad abbattere i cinghiali in tutto il territorio della provincia trentina in concomitanza con il periodo temporale in cui si può esercitare il prelievo venatorio di caprioli e cervi.
Per le varie specie cacciabili il Comitato provinciale ha la possibilità di introdurre una serie di limitazioni, nello specifico per quel che riguarda gli esemplari di sesso femminile con cuccioli al seguito o anche i maschi giovani. Il testo normativo approvato esclude limitazioni per i cinghiali, il che significa che il prelievo non sarà vincolato. Nel periodo di caccia, dunque, ogni ungulato (senza distinzione) potrà essere abbattuto.