Nel corso della giornata di ieri, giovedì 24 novembre 2016, sono state ben tre le decisioni del Consiglio dei Ministri in materia di caccia per quel che riguarda il Trentino Alto Adige. Il Governo ha detto sì all’integrazione della norma di attuazione dello stato di autonomia in ambito venatorio, confermando le competenze speciali della regione per quel che riguarda il regime delle riserve. Il governatore del Trentino, Ugo Rossi, ha accolto con favore l’approvazione, sottolineando come sia stato scongiurato il rischio di compromettere l’attività venatoria dopo la modifica del Titolo V della Costituzione.
In pratica, le province autonome sono tornate in possesso delle prerogative in materia di caccia, anche nell’ambito dei parchi provinciali. Tra l’altro, le province trentine hanno la possibilità di cambiare temporaneamente l’elenco delle specie cacciabili previste dalla legge statale. In aggiunta, il CdM ha approvato due norme di attuazione alla presenza di Arni Kompatscher, presidente della Provincia di Bolzano.
La gestione della caccia sarà ancora più autonoma: la prima norma si riferisce alla pianificazione, regolazione e controllo da parte della Provincia sulle forme di caccia da esercitare in Alto Adige, con la legge provinciale che stabilirà modalità e procedure. La seconda norma, invece, ha a che fare con le specie cacciabili e le competenze provinciali, messe in discussione ultimamente da alcune sentenze: il presidente della Provincia potrà ugualmente modificare l’elenco come visto sopra.