Gli appartenenti al gruppo Centopercentoanimalisti hanno nuovamente provocato con uno dei loro blitz anticaccia in Trentino. Presso la chiesa del Santissimo Sacramento di Trento è apparso un manifestino per contestare la celebrazione. Ecco cosa si può leggere nel volantino: “Due anni fa le iniziative di Centopercentoanimalisti hanno bloccato la messa in “onore” di St. Hubert, a Trento, capoluogo della regione italiana maggiormente condizionata dai cacciatori.
St. Hubert è considerato il patrono dei cacciatori: a torto, perché, narra la leggenda, fu un cacciatore pentito: vinto dalla compassione per un Cervo che stava per uccidere, non volle più cacciare. Quest’anno i cacciatori trentini l’hanno fatta celebrare, di nascosto, non al Duomo, ma presso la chiesa del santissimo. Vergogna al prete che si è prestato; ma certo sarà stato ben ricompensato. Al rito di chiara impronta superstiziosa e pagana, campeggiava davanti l’altare il macabro teschio di un cervo assassinato; e oltre ai soliti quattro arnesi, col ridicolo cappellino e la mantellina di cent’anni fa era presente una delegazione di donne cacciatrici. Ora, se un uomo che va a caccia, cioè che uccide per mero divertimento, fa orrore,peggiore è una donna, portatrice di vita.
Ma molte donne pensano che copiare i peggiori aspetti dei maschi significhi emanciparsi. In realtà non fanno che degradarsi al loro livello. Il Trentino Alto Adige è la regione dove i cacciatori più spadroneggiano,supportati da politicanti compiacenti e spesso loro stessi cacciatori. La caccia è una vergogna senza giustificazioni. Per far capire al prete venduto che a Centopercentoanimalisti nulla sfugge, a titolo simbolico, nella notte tra il 5 e 6 novembre, è stato affisso un manifesto di buon auspicio ironico contro i cacciatori, sul cancello della chiesa. Ricordiamo al prete che l’unica messa buona per i cacciatori è quella funebre!”.