La giornata di ieri, mercoledì 9 marzo 2016, era molto attesa per l’aggiornamento sullo stato della popolazione di orsi nel corso di un incontro al Museo delle Scienze di Trento. L’appuntamento è stato anche l’occasione per illustrare e distribuire il tradizionale “Rapporto Orso”, nello specifico l’edizione del 2015 riguardo al Trentino Alto Adige. Si tratta di un documento prezioso per conoscere il numero esatto di questi animali nella regione settentrionale e in quelle limitrofe, la loro interazione con l’uomo e i metodi di gestione. Non sono comunque mancati riferimenti a linci e lupi. Tornando a parlare degli orsi, Ansa.it ha riportato alcuni dei dati più interessanti del Rapporto annuale.
Le segnalazioni del 2015 sono state oltre mille, la maggior parte delle quali sono avvenute nella parte occidentale (fra Trento, la Val di Non e la Val Rendena). Un orso è stato avvistato anche nel Trentino Orientale, ma l’episodio è rimasto isolato, stando a quanto riferito dal Servizio Foreste e Fauna della Provincia di Trento. In realtà le segnalazioni della parte Est sono state tre in totale, ma le altre due non hanno avuto alcun riscontro. Gli orsi di sesso maschile si sono caratterizzati per una distribuzione territoriale di quasi 21mila chilometri quadrati (20794 per la precisione).
L’area relativa alle femmine è stata di gran lunga inferiore, nello specifico appena 1303 chilometri quadrati, anche se questo dato è in crescita rispetto a quanto rilevato in passato. Ma quanti orsi ci sono stati nei dodici mesi esaminati in Trentino? La popolazione minima e certa ammonta a 48 esemplari, quella stimata è di poco superiore e arriva a quota 54 unità. Il Rapporto Orso 2015 ha evidenziato, poi, i danni provocati dall’animale. Ci sono state 163 denunce che possono essere attribuite agli orsi: gran parte di esse (128) hanno a che fare con danni causati effettivamente dal mammifero, il resto non ha avuto una attribuzione piena e sicura al 100%.
Un altro elemento interessante è quello degli indennizzi per quel che concerne questi danni. Le richieste sono state 112: otto non sono state accettate, mentre tutte le altre hanno avuto una risposta positiva. I danni causati dall’orso bruno hanno reso necessaria la liquidazione di circa 65600 euro, un rimborso tre volte superiore rispetto a quello per i patrimoni delle api (poco più di 23mila euro), un valore non molto diverso da quello che riguarda i patrimoni del settore agricolo (14mila euro). Infine, gli indennizzi per altri danni hanno raggiunto un totale di 1117 euro. Il prossimo appuntamento è fissato ovviamente fra un anno esatto.