Sono stati attimi terribili: «È arrivata un’auto, alla guida c’era un volontario della Croce Rossa che ha soccorso mio figlio – continua Boniscontro – È stato portato in ospedale, la prognosi è di 15 giorni: ha sei abrasioni profonde e una ferita ad un braccio per cui sono stati necessari 5 punti di sutura». L’incidente riporta alla ribalta il problema dei cinghiali, oggetto di proteste da parte degli agricoltori anche domenica al Giro d’Italia. «Il piano della Città Metropolitana si è rivelato un fallimento – tuona il sindaco di Marentino Bruno Corniglia – I cacciatori hanno le mani legate e i cinghiali distruggono tutte le coltivazioni. Oltre a creare problemi di sicurezza». Punta il dito contro la strategia di Città Metropolitana anche la Coldiretti: «La zona dell’incidente – dice Fabrizio Galliati, presidente Coldiretti Torino – rientra nelle zone di ripopolamento e cattura, aree precluse alla caccia che hanno lo scopo di favorire la produzione di fauna selvatica stanziale, favorire la sosta e la riproduzione dei migratori. Queste aree hanno a oggi perso totalmente il senso per cui sono state ideate. Nel documento che ha istituito quella di Marentino lo scopo era quello di favorire la riaffermazione della lepre e della starna, mentre oggi sono diventate aree sicure per la proliferazione del cinghiale che ha occupato e devastato tutto» (La Stampa).
Un canale su cui indagare L’eurodeputato monfalconese Anna Maria Cisint (Lega) ha posto l'accento su una questione finora poco dibattuta: "Da tempo ci giungono notizie in merito all’esistenza di un canale di comunicazione privilegiato tra la Direzione Generale Ambiente della...
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