Il Regolamento REACH relativo al bando dei pallini di piombo sulle zone umide è stato formalmente pubblicato mercoledì scorso ed entrerà ufficialmente in vigore tra 20 giorni. Lo comunica con una nota dedicata, il Vicepresidente dell’intergruppo caccia e biodiversità Marco Dreosto, in cui aggiunge “l’applicazione del regolamento per i paesi membri inizierá tra 24 mesi, quindi nel febbraio 2023. E’ invece visionabile da ieri la proposta completa di divieto del piombo pubblicata dall’Agenzia Chimica Europea (ECHA) sull’immissione sul mercato e l’uso del piombo nelle munizioni e nell’attrezzatura da pesca.
La proposta di restrizione anticipata copre tutti gli usi del piombo nei proiettili con l’eccezione esplicita per gli usi militari, di difesa, di polizia, di sicurezza, delle forze doganali e dei poligoni di tiro al chiuso. La proposta dell’ECHA riguardo al piombo venduto e usato nella caccia, nel tiro sportivo e in altri tipi di tiro all’aperto è la seguente: un divieto sulla vendita e l’uso di pallini di piombo (con un periodo di transizione di cinque anni) per la caccia, con l’opzione per gli Stati membri, di derogare per il solo tiro sportivo nei casi in cui le emissioni nell’ambiente siano ridotte al minimo, ovvero nel caso siano dotati di dispositivi per la raccolta ed il recupero dei proiettili, nonché un divieto sull’uso del piombo nei proiettili di piccolo calibro (cinque anni), mentre per il grande calibro il periodo di transizione si accorcia a soli 18 mesi.
Come annunciato, l’ECHA aprirà una consultazione pubblica sull’argomento a marzo/aprile 2021. Il parere scientifico (RAC) sugli aspetti di pericolo e sul campo di applicazione dovrebbe essere adottato nel quarto trimestre del 2021 e un rapporto di analisi socioeconomica dovrebbe essere pubblicato in parallelo, negli ultimi mesi dell’anno. Un’ulteriore consultazione pubblica sul parere del RAC sarà aperta nel 1° trimestre 2022. Per Dreosto un’ulteriore inaccettabile forzatura, verso la quale l’intergruppo assieme alla FACE, si é già messo all’opera, al fine di inficiare gli esiti di questa nuova, deprecabile proposta, calata dall’alto dall’Agenzia europea con il tacito avvallo della CE.