Si è tenuta questa mattina la videoconferenza promossa dall’Assessore Marco Remaschi incentrata sulla proposta di Calendario Venatorio 2020/2021 e sulle principali problematiche legate al comporta faunistico venatorio. All’appuntamento che ha visto la partecipazione delle varie organizzazioni agricole, venatorie e del coordinamento degli ATC Toscani, ha preso parte Marco Salvadori presidente della Federcaccia Toscana, in rappresentanza delle associazioni aderenti alla Confederazione Cacciatori Toscani. Da giorni infatti, in seno alla CCT sono state elaborate una serie di proposte, già rese note attraverso i canali social network, che oggi è stato possibile ufficializzare e rappresentare all’Assessore Remaschi ed agli uffici competenti.
Fermo restando il momento particolarmente grave che stiamo attraversando e le forti incertezze sulle linee di condotta introdotte in queste ore dal Governo Nazionale, sulla cosiddetta Fase 2, – Salvadori ha ribadito con forza e fermezza la necessità di accelerare i tempi per l’approvazione del Calendario Venatorio per la stagione futura, al fine di dare così certezza del diritto e garanzie per il proseguo dell’attività venatoria a tutti i cacciatori toscani. Oltre al richiamo sulle tempistiche di approvazione, è stato contemporaneamente ribadito con forza, la necessità di non arretrare in alcun modo sui contenuti del precedente Calendario venatorio compresa la parte riguardante l’inserimento delle specie attualmente oggetto di ricorso (Moriglione, Pavoncella etc.), sul quale la Federcaccia Nazionale assieme alla Confederazione Cacciatori Toscani stanno proseguendo la battaglia nelle sedi di giudizio a fianco della regione. Di seguito riportiamo i punti e le posizioni evidenziate durante la videoconferenza dal Presidente Marco Salvadori:
MORIGLIONE Chiediamo l’apertura a tale specie come ogni anno e come previsto dalla normativa vigente (157/92) dalla terza domenica di settembre fino al 31 gennaio.
· A livello internazionale la scheda IUCN riporta che il prelievo venatorio non è ritenuto una causa del declino delle popolazioni
· I dati delle presenze invernali in Toscana dimostrano un incremento/fluttuazione della specie, dimostrando così che la frazione di popolazione che trascorre l’inverno in Toscana non ha subito diminuzioni e che quindi il prelievo venatorio compiuto in regione è sostenibile e compatibile con la conservazione favorevole della specie, in armonia con i principi sanciti dalla direttiva 147/2009/CE.
PAVONCELLA Chiediamo l’apertura a tale specie come ogni anno e come previsto dalla normativa vigente (157/92) dalla terza domenica di settembre fino al 31 gennaio.
· la Pavoncella è stata oggetto di uno studio internazionale approfondito che ha esaminato tutte le ricatture di soggetti inanellati e ha stabilito che tra le cause del declino della popolazione non c’è il prelievo venatorio, mentre vi è la riduzione della produttività di giovani, dovuta, come ripreso nel Piano d’Azione, alle pratiche agricole meccanizzate e alla predazione di uccelli e mammiferi opportunisti (Souchay & Schaub, 2016).
· La specie è giudicata in incremento in Europa nei censimenti invernali.
MORETTA Chiediamo l’apertura a tale specie come ogni anno e come previsto dalla normativa vigente (157/92) dal 1° di Novembre al 31 gennaio.
COMBATTENTE Chiediamo l’apertura a tale specie come ogni anno e come previsto dalla normativa vigente (157/92) dalla terza domenica di settembre fino al 31 ottobre;
ALLODOLA Per quanto riguarda il prelievo della specie Allodola, vogliamo nuovamente richiamare e richiedere quanto già evidenziato lo scorso anno in una nota inviata all’ assessore Remaschi; Il Piano di Gestione Nazionale dell’ Allodola al comma 4 del punto 6.2.2 “Sostenibilità del prelievo venatorio” prevede: Adozione di carnieri (giornaliero e massimo) differenziati tra i cacciatori di allodole specialisti o occasionali. Le Regioni interessate possono promuovere la specializzazione del cacciatore e la differenziazione dei carnieri (fino ad un massimo di 20 allodole giornaliere e 100 annuali per cacciatori specialisti. Considerato che la Regione dispone di tutti i dati richiesti da Ispra, si ritiene opportuno che la Regione secondo quanto indicato da Ispra approvi un atto individuando i cacciatori di Allodole Specialisti, sulla base delle Allodole da richiamo legalmente detenute o titolari di appostamenti fissi alla minuta selvaggina in zone vocate alla specie in oggetto; in tal caso, tali cacciatori potranno prelevare i 20 capi giornalieri e 100 annuali.
PRELIEVO CINGHIALE Per la caccia al Cinghiale nella forma del prelievo in braccata nelle zone vocate, e per quanto attiene l’organizzazione del prelievo nelle aree non vocate, si propone di mantenere ferma l’impostazione ormai applicata nella precedente stagione venatoria.
Nel rispetto dell’arco temporale massimo a partire dal 1° ottobre fino al 31 gennaio, dovranno essere previste aperture differenziate da parte degli ATC.
VALUTAZIONE VIncA (Valutazione Incidenza Ambientale) La recente (28/11/2019) approvazione del documento sulle “Linee guida Nazionali per la valutazione di incidenza (VIncA)” direttiva Habitat 92/43 CEE ha introdotto delle inaccettabili forzature sull’applicazione delle valutazioni di incidenza VIncA, che rischiano di produrre, un vero e proprio caos normativo con possibili effetti negativi anche per la stesura dei futuri calendari venatori. Su tale delicato aspetto è stata richiesta con forza una linea precisa per giungere a soluzioni positive che garantiscano la certezza del diritto per i cacciatori evitando possibili nuove impugnative del Calendario venatorio per la stagione 2020/2021.
NUOVO DECRETO IMMISSIONI FAUNA E’ diventato esecutivo il 15 aprile scorso il decreto ministeriale redatto ad inizio mese, che stabilisce nuovi e più stringenti criteri per l’immissione della fauna. Anche su questo problema abbiamo richiesto l’impegno della Regione e dell’ Assessore Remaschi per evitare contenziosi interpretativi e difficoltà nelle operazioni di immissione di fauna selvatica a scopo di ripopolamento.
PROPOSTE FASE 2 La Confederazione Cacciatori Toscani, pertanto, propone di portare avanti una strategia condivisa articolata su quattro punti cardine:
1. Riattivare urgentemente gli interventi di contenimento e controllo della fauna selvatica “in art. 37”, estendendo la possibilità di operare a tutti gli abilitati sotto stretto coordinamento degli ATC toscani, al fine di evitare ulteriori gravi danni alle produzioni agricole.
2. Ripristinare la possibilità di dare garanzia alla caccia di selezione in quanto attività svolta singolarmente, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza e redigendo piani di prelievo in stretto rapporto con i tecnici degli ATC.
3. Istituire un fondo regionale straordinario a garanzia dei bilanci degli ATC, in virtù della collaborazione con il mondo agricolo toscano; garantendo così la possibilità di rimborsare i danni mantenendo attive le funzionalità dei comitati di gestione degli ATC, ed evitando responsabilità dirette degli amministratori.
4. Dare la possibilità di iscrizione agli ATC attraverso “quote amiche” scontate per tutte le persone appartenenti alle “categorie fragili”, in particolare pensionati ed ultra settantenni, per i quali la possibilità di andare a caccia costituisce un fattore di salvaguardia psicofisica e sociale fondamentale in questo contesto.