All’indomani della decisione assunta dal Governo Nazionale che ha portato la Toscana tra le regioni classificate in “zona arancione” ci siamo attivati, già nei giorni precedenti a tale decisione, con serietà e senso di responsabilità, affinché la Regione stessa emanasse una ordinanza nella quale definire in modo inequivocabile, i termini di svolgimento dell’attività venatoria sul nostro territorio.
Come appreso dalla diretta Facebook del Presidente Eugenio Giani terminata poco fa [tarda serata del 12 novembre, n.d.r.], le deroghe per lo spostamento inerenti all’attività venatoria, prese in considerazione durante la discussione, non sono state però inserite all’interno del documento in mancanza di un riferimento normativo concordato con il ministero. Il Presidente ha inoltre dichiarato che nei prossimi giorni cercherà di capire se sarà possibile derogare in merito agli spostamenti inerenti all’attività venatoria, ma che per il momento nulla cambia.
Quindi ad ora, come da noi più volte detto in via cautelare, è possibile esercitare la caccia solo all’interno del territorio del comune di residenza anagrafica. Inoltre per la caccia al cinghiale rimangono fermi i limiti dell’attuale regolamento regionale in merito al numero di partecipanti alla battuta. (Confederazione Cacciatori Toscani).