La Toscana è la regione italiana che può essere “incoronata” regina indiscussa delle cronache venatorie di questo inizio di 2016. La Legge Quadro sugli ungulati è soltanto uno degli argomenti che hanno fatto discutere negli ultimi giorni: d’altronde i testi che disciplinano il prelievo venatorio (la legge regionale numero 3 del 1994) e il calendario della caccia (legge regionale numero 20 del 2002) sono stati modificati da una normativa nuova di zecca e che è stata introdotta all’inizio del mese di marzo. In particolare, ci sono delle novità per quel che riguarda la riconsegna dei tesserini venatori. A cambiare è il quarto comma dell’articolo 6 della Legge 20 del 2002, quello dedicato proprio al tesserino.
Il documento è fondamentale per ogni cacciatore, il cui possesso nel corso della stagione della caccia certifica che l’attività svolta è sotto controllo. Il comma parlava del tesserino come mezzo per verificare le quantità e le specie animali prelevate e della sua riconsegna entro e non oltre il 20 marzo di ogni anno al Comune di residenza. Ebbene, da quest’anno la data del 20 marzo (fra quattro giorni esatti) non è più tassativa per la restituzione del tesserino regionale. Questo vuol dire che la riconsegna al Comune può avvenire nel momento in cui si ritira il tesserino venatorio per la nuova stagione venatoria, di conseguenza a partire da quella del 2016-2017.
Fino ad oggi era necessario prestare la massima attenzione al calendario. In caso di mancato rispetto del termine, infatti, era prevista una sanzione amministrativa variabile a seconda del comune toscano: ad esempio, la Città Metropolitana di Firenze aveva deciso di applicare una multa compresa tra un minimo di 5 e un massimo di 30 euro, importi a cui bisognava aggiungere le spese di notifica. In poche parole i cacciatori dovranno continuare a rispettare l’obbligo della restituzione, però senza alcun limite temporale. Nell’ipotesi di un cambio di residenza per quel che concerne il Comune rimane valida la regola della riconsegna a quello che ha rilasciato il tesserino.
La carta potrebbe comunque sparire nei prossimi anni. Si parla da tempo di un tesserino digitale che possa evitare i tipici inconvenienti di quello cartaceo, un supporto telematico che rispetti tutte le disposizioni tecniche stabilite dalla Giunta della Regione Toscana. Non è escluso che altre regioni italiane seguano questo esempio, in nome di una informatizzazione che sta ormai coinvolgendo sempre più settori nel nostro paese, con il fine ultimo di contrastare tutte le noie legate alla burocrazia e di velocizzare tempi e pratiche.