Ecco il testo della lettera della Confederazione Cacciatori Toscani all’assessore regionale Marco Remaschi: “Il recente pronunciamento del Consiglio di Stato sul Calendario Venatorio 2018/2019 della Regione Toscana e il conseguente accoglimento dell’istanza di sospensiva proposta dalle Associazioni Animaliste e Ambientaliste su alcune parti del calendario, impone un approfondimento e un urgente confronto sulle scelte che la Regione Toscana e la Giunta Regionale intenderanno compiere nelle prossime ore, al fine di ristabilire un quadro di certezza del diritto per i cacciatori. La Confederazione Cacciatori Toscani ha già avuto modo di esprimere le proprie valutazioni su una sentenza inaccettabile e priva di ogni elemento scientifico che giunge peraltro, all’indomani di un opposto pronunciamento del TAR Toscano.
In ragione di ciò abbiamo inteso proporre alla sua attenzione e a quella dell’intero Consiglio Regionale Toscano, la necessità di adottare una atto legislativo urgente finalizzato al superamento del vulnus generato dal Consiglio di Stato consentendo di prorogare, per le specie interessate, la caccia nel mese di gennaio. Le motivazioni tecnico scientifiche a supporto di tali richieste, sono peraltro già inserite nelle Linee guida Ispra ed in altri autorevoli pareri scientifici che avremo modo di illustrare nell’incontro. Per la Confederazione Cacciatori Toscani si possono trovare importanti riferimenti a supporto delle motivazioni per la richiesta da noi presentata prendendo a riferimento i contenuti della Direttiva Comunitaria n. 2009/147/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 concernente la conservazione degli uccelli selvatici e del documento redatto dall’ Ispra, concernente la guida per la stesura dei Calendari Venatori ai sensi della Legge 157/92, così come modificata dalla legge comunitaria 2009 art. 42.
Fermo restando gli studi sulla specie Beccaccia già presi a riferimento dalla Regione Toscana e contenenti motivazioni sufficienti per il prolungamento della stagione venatoria oltre il 10 gennaio, in particolare per la specie Colombaccio, come per i Corvidi, Ispra considera idoneo e compatibile per la conservazione e la razionale gestione delle specie un periodo di caccia compreso tra la terza domenica di settembre d il 31 gennaio motivando la possibilità di una eventuale estensione della caccia fino al 10 di febbraio.
Anche per le specie acquatiche, potrà essere fatto riferimento al decreto del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, del 17 ottobre 2007 e suc. mod. nella definizione delle misure di conservazione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS). Siamo certi che questa nostra richiesta sia adeguatamente considerata e che la politica e le istituzioni di questa Regione sappiano fornire una risposta seria e tempestiva per il superamento di una vicenda grave e fortemente lesiva per coloro che hanno regolarmente versato gli oneri richiesti per esercitare un diritto”.