“I mufloni sull’Isola del Giglio stanno mettendo a rischio le coltivazioni, per questo ho raccolto l’appello di diversi imprenditori agricoli locali ed ho presentato un’interrogazione in Regione per capire come si intenda dare piena attuazione al progetto europeo Life Nature and Biodiversity Technical Applications Forms che prevede l’eradicazione di questa specie alloctona, importata negli anni ’60 da un’azienda locale e tenuti all’interno di recinzioni”, scrive, in una nota, il consigliere regionale Andrea Ulmi.
“A causa della trascuratezza degli anni successivi – prosegue – le reti si sono rotte e gli animali hanno iniziato a circolare liberamente sull’Isola creandovi il loro nuovo habitat. Il Parco dell’Arcipelago ha dato vita ad abbattimenti selettivi, concordati anche con l’amministrazione comunale, ma occorre fare di più per arrivare a riportare il Giglio ad una situazione di normalità. Negli ultimi tempi l’Isola ha visto una crescita dell’attività agricola con la produzione di prodotti di qualità.
L’inserimento da parte del Ministero dell’Agricoltura dell’Isola tra le zone disagiate permetterà agli stessi di poter dare nuovo impulso alle loro attività grazie alle nuove opportunità, anche in termini di finanziamento, che questo status comporta. Per questo è necessario eliminare, così come previsto dal progetto continentale e come richiesto dagli agricoltori locali, il muflone che rappresenta una criticità per questo tipo di attività, che, nel passato, si era trovato già a fare i conti con quella rappresentata dai conigli selvatici”, conclude.