Come reso noto dall’associazione venatoria Arci Caccia, la Corte Costituzionale si è finalmente espressa sul ricorso presentato dal Governo, il quale ha deciso di sollevare alcuni dubbi sulla legittimità delle disposizioni di legge della Regione Toscana che riguardano il controllo della fauna selvatica. Secondo quanto messo nero su bianco dai ricorrenti, infatti, le disposizioni appena citate, affidando il compito di collaborare ai contenimenti alle guardie venatorie e ai cacciatori che sono abilitati, entrerebbe in conflitto con l’articolo 19 della legge nazionale sulla caccia, la 157 del 1992.
Ebbene, la suprema corte ha rigettato questa tesi, legittimando quindi la posizione della Regione Toscana e la sua normativa sul controllo ai sensi dell’articolo 37 della legge regionale 3 del 1994.
L’articolo contiene degli errori. La sentenza 6/2021 della Corte Costituzionale, di cui non si può ingigantire la portata, solo si è espressa sul controllo ungulati IN AMBITO URBANO, anche con impiego di guardie venatorie volontarie.