La Regione Toscana con delibera n° 1054 del 27.07.20, resa pubblica solo il 05.08.20 ha ridato la possibilità del prelievo dello storno anche con tesserino venatorio cartaceo. Come al solito i comuni mortali hanno dovuto aspettare la pubblicazione, mentre i soliti furbetti, già il pomeriggio del 27 alle ore 17,30, forse a Giunta ancora in corso, informati da mani compiacenti, già pubblicavano e sbandieravano “Eliminata l’obbligatorietà del tesserino venatorio digitale per il prelievo in deroga dello storno”. Questo è vero, ma il trionfalistico comunicato, ometteva di specificare quali e quante problematiche dovranno affrontare i cacciatori di storni che vorranno utilizzare il tesserino di vecchio tipo per rendicontare i capi abbattuti.
Siamo soddisfatti ovviamente della ritrovata possibilità di utilizzare il cartaceo, fondamentale per poter consentire alla fascia più anziana e meno tecnologica dei cacciatori, di poter esercitare la deroga, ma ci sembra che i poveri nembrotti siano caduti dalla padella nella brace. Obbligo di comunicazione via web ogni due settimane nel primo periodo ed in seguito settimanalmente in giorni stabiliti, con una sanzione già definita in caso di errori o ritardi. Decisamente più semplice usare il tesserino elettronico!!! Unica nota positiva, la possibilità, per i cacciatori, di rivolgersi alle associazioni per effettuare le rendicontazioni, via di scampo per i cacciatori meno tecnologici, che li costringerà comunque a fare la spola tra il capanno e le sezioni per tutta la stagione venatoria.
Noi, come Cabina di Regia, vista l’impossibilità di aggirare lo scoglio di una rendicontazione in tempo reale, avevamo proposto di rendere il tesserino facoltativo per gli over 70, lasciando l’obbligo per la fetta più giovane e tecnologicamente avanzata dei cacciatori. Certo una seccatura per i giovani, ma che avrebbe permesso a tutti di cacciare tranquillamente. Invece si è voluto forzare, giocare al rialzo, e il risultato è sotto gli occhi di tutti: una procedura complicatissima che metterà in difficoltà la fascia di cacciatori che si voleva tutelare. Nessuna vittoria quindi, nonostante quanto annunciato in modo trionfale dai “precoci furbetti” (Cabina di Regia delle Associazioni Venatorie Riconosciute della Toscana).
Proviamo per qualche anno a non cacciare gli storni, facciamo pagare i danni alle regioni e poi vediamo, se e sottolineo se vengono reinseriti in calendario bene, altrimenti che si organizzino a pagare tutti i danni.