La Confederazione dei Cacciatori Toscani ha reso nota la delibera regionale con cui è stato confermato il piano di prelievo del cinghiale e il relativo calendario nelle aree non vocate per quel che riguarda questo territorio. La struttura del piano è stata confermata, visto che i dati hanno evidenziato come lo squilibrio negli abbattimenti in selezione tra le varie classi è avvenuto rientrando nei quantitativi massimi annuali per classe di sesso ed età. Lo squilibrio è motivato con i limiti imposti dall’ISPRA sul piano relativo alle femmine.
Ecco perchè in questo 2019 si è deciso di focalizzare maggiormente l’attenzione sugli esemplari di sesso femminile. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha evidenziato la difficoltà di correlare i danni con la vocazione delle aree, ma questi stessi danni si riferiscono quasi esclusivamente a quelle non vocate. Ecco perchè i prelievi in queste ultime vanno a incidere sulle popolazioni totali in maniera diretta.
Altre criticità erano state sollevate in merito all’allocazione delle poste per la caccia al cinghiale in braccata: la posizione delle poste 100 metri al di fuori delle aree vocate è stata giustificata con la necessità di svolgere l’attività venatoria in sicurezza, dato che la visibilità tra cacciatore e cacciatore deve essere fondamentale per lo sparo. La delibera è stata approvata a voti unanimi, con il periodo di prelievo selettivo nelle aree non vocate che è compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre.