La caccia non è consentita in quest’area sempre per lo stesso motivo, vale a dire il pericolo che ci sarebbe per la pubblica incolumità. In effetti, vicino alla zona ci sono delle case, degli impianti sportivi e anche un sito archeologico. Il commissario aveva ricevuto la richiesta di confermare il divieto da parte di alcune aziende agricole e dall’Oasi Naturalistica “Paolo Priori” e ha dato ragione alle loro rimostranze.
Al contrario, l’appello congiunto di Federcaccia locale e Ambito Territoriale è rimasto inascoltato. In particolare, cinque giorni fa si era parlato di “cacciatori responsabili” e capaci di rispettare la legge. In passato l’ordinanza del Comune era stata impugnata in quanto illegittima, dato che una disposizione del genere dovrebbe provenire gerarchicamente dallo Stato e poi dalla Regione e dalla Provincia (tagliando fuori il primo cittadino).