Caccia ai Tordi: Il fenomeno della migrazione che da millenni vede protagonisti i tordi, resta ancora affascinante e sorprendente. Tanto quanto incuriosisce scoprire che i due fratelli, il bottaccio ed il sassello, possiedano abitudini tanto differenti, tutte da studiare.
Prima di inaugurare il discorso relativo al passo migratorio del tordo, è importante avere in mente che in natura esistono due specie ben distinte di tordo, che si differenziano non solamente per dimensione e stazza, ma soprattutto per abitudini migratorie.
Il tordo sassello potrebbe essere definito il fratello minore del tordo bottaccio.
Quest’ultimo è di qualche centimetro più lungo rispetto al sassello e pure essendo in maggioranza migratorio, il tordo bottaccio riesce a vivere stanzialmente in alcune zone del territorio italiano dove nidifica. L’habitat preferenziale è quello dei fitti boschi che si incontrano nelle Alpi e Appennini.
Il tordo sassello invece, è a tutti gli effetti definibile uccello migratorio, dato che non presenta alcuna abitudine stanziale.
Il passo è caratterizzato da spostamenti in gruppi di dimensione più o meno ampia soprattutto nel caso del tordo sassello, differentemente dal suo fratello maggiore, il bottaccio, che si presenta maggiormente solitario e si fa protagonista di una migrazione caratterizzata da un elevato grado di individualità.
Per il tordo bottaccio il passo, e dunque la giunta presso i nostri boschi alpini e appennini, si verifica durante la metà di settembre e di ottobre. Stazionano in questi territori per lo meno fino alla prima decade di dicembre, spostandosi in seguito verso zone più calde. In alcuni casi svernano in Italia, prediligendo le zone litoranee e le isole, in altri casi, per altro più numerosi, prediligono dirigersi verso mete più a sud. Il secondo passo migratorio verso le zone montane si verifica nei primi giorni di marzo.
La migrazione di questo suggestivo volatile è stata studiata da numerosi ornitologi. In Italia le conclusioni più interessanti sono state quelle degli osservatori ornitologi del Garda e di Castel Fusano, in collaborazione con la A.N.U.U. (Associazione Nazionale Uccellatori e Uccellanai). Secondo gli studi parrebbe chiaro che il passo del tordo bottaccio nella zona delle Prealpi avvenga, in alcuni casi, addirittura nella prima metà di settembre.
Mentre il passo dal flusso più ingente prende inizio tra la fine di settembre e gli esordi di Ottobre e termina circa venti giorni dopo. Ciò non toglie però che alcuni contingenti si trattengano per maggior tempo in zone particolarmente favorevoli e che in località meridionali (quali ad esempio quelle calabresi) il tordo bottaccio presenti addirittura tratti moderatamente stanziali.
In linea generale è possibile ammettere che il tordo bottaccio che attraversa i valichi delle Alpi Giulie proviene direttamente dalla Germania e dalla più vasta regione carpatico danubiana e che prosegua la propria rotta verso Ovest, seguendo l’arco alpino e raggiungendo infine la Liguria, la Corsica, la Sardegna e la Tunisia, in alcuni casi anche il Marocco, Isole Canarie e Algeria.
Altra linea migratoria litoranea invece toccherebbe con insistenza la Toscana, il Lazio, la Campania e la Calabria con un tratto fortemente individuale; alcuni esemplari infatti si attardano in determinati territori dove la pastura è abbondante, altri tirano dritto senza fermarsi, preferendo per i propri spostamenti la notte, seppure è ben risaputo che alcuni brevi tragitti, in caso di necessità, vengano percorsi anche a sole alto. Infine ultima corrente migratoria particolarmente importante è quella adriatico mediana e superiore caratterizzata dalla presenza di volatili che provengono dall’Italia centrale.
A fine gennaio il tordo bottaccio effettua il ripasso seguendo perfettamente a ritroso la migrazione precedente come facilmente dimostrato grazie agli inanellamenti.
Il discorso da farsi invece in merito al tordo sassello è leggermente differente. Migratore a lungo raggio, questo si sposta più tardi rispetto al bottaccio e il fenomeno migratorio si concentra soprattutto nella seconda decade del mese di ottobre. Il ripasso invece si esaurisce nel brevissimo tempo. Inizia a fine gennaio e già a fine febbraio può considerarsi terminato.