Tordi – Migrazione Tordi 2012-2013: Gli spostamenti autunnali del tordo dimostrano una predilezione per l’Italia tutta e per le sue favolose isole.
Per quanto in Italia esistano almeno tre varianti del delizioso tordo, il più comunemente diffuso è quello bottaccio, seguito immediatamente dal sassello e dalla cesena.
E’ una preda ambita, ambitissima verrebbe da dire e i motivi sono almeno due: è difficile da catturare e la sua carne è una vera e propria delizia per gli amanti del genere. Ecco perché ogni anno ci si interessa con una passione maniacale ai suoi percorsi migratori: oggi ci dedichiamo ad una stagione in particolare, quella autunnale.
In linea del tutto generale possiamo ricordare che il bottaccio ha una distribuzione eurosibirica e la sua area riproduttiva è ampia: va dall’Irlanda fino alle catene montuose della Spagna meridionale, raggiungendo addirittura l’Iran.
Non disdegna risiedere nelle aree riproduttive per quanto i tordi posizionati nelle località più settentrionali, in generale preferiscano migrare alla ricerca di condizioni migliori. Pare quasi che il tordo bottaccio, a differenza del sassello e della cesena si affezioni ai luoghi di svernamento, dimostrando verso questi una fedeltà assoluta.
Per questo motivo i movimenti autunnali del tordo sono piacevolmente prevedibili: si muovono dalla Fenno – Scandinavia, dalla Germania, dalla Svizzera, dalla Polonia e dalla vecchia Unione Sovietica prendendo direzioni che li conducono verso Sud Est e Sud Ovest.
Il volo migratorio comunemente porta i tordi bottacci a svernare in Francia, Spagna e Portogallo, ma i bottacci originari delle zone più a nord raggiungono addirittura le Canarie, il Marocco, l’Algeria, la Tunisia, la Libia, Cipro, e quelli originari dell’Europa Centro Orientale optano per l’Italia, i Balcani e la Grecia.
E dell’Italia appunto abbiamo deciso di occuparci, ricordando che il tordo bottaccio è un grande frequentatore della penisola e delle sue isole: nidifica regolarmente sull’arco alpino e appenninico partendo da quote basse fino a raggiungere i 1500 metri sul livello del mare, ma non solo.
La concentrazione di tordi in Lombardia e Veneto è davvero notevole, per quanto la presenza del volatile migratore anche nel resto della penisola e specialmente nella Sardegna sia degna di nota. Questo affascinante flusso migratorio avviene durante la stagione autunnale, tra fine settembre e fine novembre, ed è proprio durante questo periodo che si verifica il maggior numero di catture sia a scopo venatorio, sia a scopo scientifico.
Coscienza popolare e studi dimostrano che i flussi migratori dei tordi sono molto alti per tutto il mese di ottobre con picchi nella terza decade del mese e nella prima settimana di novembre. Per ammirare nuovi flussi migratori di questo favoloso volatile si dovrà aspettare la terza decade di dicembre e i primi di gennaio, quando si verificano i primi movimenti di ritorno.
E’ proprio grazie all’opera di inanellamento dei tordi che è oggi possibile dire, con assoluta certezza, che l’Italia è un vero e proprio crocevia migratorio del bottaccio. Nella penisola e sulle isole si registrano infatti ricatture di volatili provenienti praticamente da tutti i paesi europei e del paleartico occidentale.
In generale il flusso migratorio maggiore proviene dall’Ungheria, dalla Repubblica Ceca, dalla Germania, ma anche dalla Svizzera, dalla Polonia e dalla Russia, dalla Scandinavia e dalle Repubbliche Baltiche; questo a dimostrare che il tordo bottaccio è capace di percorrere distanze anche sorprendenti. In linea di massima questi si aggirano intorno ai 1000 km, ma possono raggiungere anche i 5000 km.
Le ricatture avvengono grosso modo su tutto il territorio italiano, dall’arco alpino fino alla Sicilia, per quanto il ruolo delle isole sia davvero sorprendente: davvero rilevanti ad esempio i numeri raccolti in Sardegna nelle zone dell’oristanese e del Nuorese con una certa attenzione alle località di Seneghe e Cuglieri.
Venti giorni circa dopo l’arrivo del bottaccio, l’Italia viene raggiunta anche dal sassello e solo con l’arrivo dei primi freddi intensi le cesene fanno visita al bel paese.