La stagione internazionale di tiro a volo si avvicina in maniera spedita e i raduni e gli allenamenti delle squadre azzurre si stanno susseguendo altrettanto rapidamente. Oltre ai tiratori di Double Trap, i quali si sono recati negli Emirati Arabi Uniti per una preparazione mirata, da ieri, lunedì 15 febbraio 2016, fino a giovedì 18 l’allenamento intensivo riguarderà anche i tiratori di Skeet. In questo caso la nazionale si è ritrovata a Todi, per la precisione presso il TAV Umbriaverde, agli ordini del Direttore Tecnico Andrea Benelli. Si tratta di otto atleti convocati e che si alterneranno tra il lavoro specifico in pedana e gli allenamenti in palestra con il professor Fabio Partigiani, il preparatore atletico di tutte le nazionali italiane di tiro a volo.
L’elenco maschile include i nomi del pistoiese Riccardo Filippelli (Esercito Italiano), del sardo Luigi Agostino Lodde (Esercito Italiano), del romano Valerio Luschi (Carabinieri) e del toscano Gabriele Rossetti (Fiamme Oro). Le tiratrici presenti in Umbria, invece, sono la toscana Diana Bacosi (Esercito Italiano), la friulana Chiara Cainero (Corpo Forestale dello Stato), la laziale Simona Scocchetti (Esercito Italiano) e Katiuscia Spada (Fiamme) che “gioca in casa”, essendo originaria di Fabro, in provincia di Terni.
Come ha sottolineato lo stesso Benelli, il lavoro sta proseguendo all’insegna del solito impegno, visto che gli appuntamenti in cui i tiratori di Skeet saranno protagonisti quest’anno sono ben presenti in mente. Come di consueto, poi, il riferimento inevitabile è andato ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro che inizieranno il prossimo mese di agosto: secondo il commissario tecnico tra gli otto atleti appena elencati ce ne saranno quattro che verranno proposti per la partecipazione all’importante evento.
La stagione internazionale avrà inizio a marzo e l’obiettivo è quello di rimanere sempre competitivi in ogni gara. Lo Skeet è la disciplina più recente ammessa alle Olimpiadi (da Atlanta ’96) e ha origine da uno sport americano che può essere considerato il suo antenato, l’Around the clock. Gli spari vengono effettuati da otto pedane che sono disposte a semicerchio e alle cui estremità sono collocate le macchine che lanciano i piattelli, una a sinistra (pull) e una a destra (mark).
Quando il piattello esce il tiratore non imbraccia l’arma e ha a disposizione un solo colpo per ogni piattello (dunque due in totale). La difficoltà principale di questa disciplina è rappresentata dalla diversa posizione dell’atleta rispetto alle macchine e dal tempo del lancio, visto che può andare da un minimo di 0 a un massimo di 3 secondi dalla chiamata del tiratore stesso.