Regione Lombardia sta facendo un controllo a campione sul 5% dei cacciatori cui lo scorso anno è stato recapitato a domicilio il tesserino venatorio regionale. In sostanza viene richiesto di allegare al tesserino regionale, che ricordiamo deve essere riconsegnato all’Ufficio Territoriale Regionale a Brescia entro il 31 di marzo, la copia del versamento governativo da 173,16 euro, di quello regionale da 64,56 euro e la copia del porto d’armi. Regione Lombardia vuole verificare a campione che chi ha ricevuto il tesserino a domicilio avesse i requisiti per poter esercitare l’attività venatoria.
Su quest’argomento non ci interessa fare polemica, visto lo sforzo esiguo che viene richiesto al cacciatore che ha vinto la “lotteria” del 5%, però un paio di ragionamenti vogliamo farli. Innanzitutto esiste una legge che prevede che la pubblica amministrazione non possa chiedere ai cittadini/utenti un documento che lei stessa possa reperire al proprio interno. Cioè a dire che la Regione potrebbe verificare da sola se il cacciatore ha pagato la tassa regionale, visto che dovrebbe averla ricevuta. E potrebbe poi chiedere agli organi di polizia se il cacciatore ha il porto d’armi in corso di validità.
In secondo luogo, non meno importante, è che per andare a caccia è fondamentale prima di tutto il porto d’armi e poi conseguentemente il tesserino venatorio; con il solo tesserino non posso praticare l’attività venatoria perché non è un documento che mi autorizza ma è uno strumento cartaceo che utilizzo per l’attività venatoria, cioè per segnare i giorni di caccia e le specie abbattute. Ripetiamo, non abbiamo intenzione di fare polemiche ma solo di sottolineare che questo controllo a campione è di poca utilità e dimostrerà che tutti coloro che hanno ricevuto ma soprattutto utilizzato il tesserino venatorio saranno stati sicuramente in regola con la validità del porto d’armi. Comunque quei federcacciatori che dovessero ricevere per posta ordinaria la comunicazione da Regione Lombardia alleghino le fotocopie dei documenti richiesti, le uniscano al tesserino regionale prima di consegnarlo all’UTR o al proprio presidente.
Scusate FIDC BRESCIA;in Lombardia non era più semplice dare ai vari comitati di gestione degli ATC/CAC tutti i tesserini dei propri iscritti,sia per la distribuzione dei tesserini che il loro ritiro entro il 31 Marzo?
Avremmo risparmiato in regione; oltre ai soldi spesi per la spedizione della raccomandata;oltre ad una burocrazia che è alla fine è dimostrata fallimentare ed inutile!!!