L’Avvocato Lorenzo Bertacchi, presidente regionale di Federcaccia Lombardia, continua il suo pressing sulla Regione. Nel mirino questa volta le tasse pagate per l’esercizio dell’attività venatoria non praticabile dai cacciatori lombardi. Di seguito il testo della lettera: “In qualità di Presidente Regionale della Federazione Italiana della Caccia sono a manifestare la rabbia dei moltissimi appassionati cacciatori lombardi che, a causa del DPCM 3 novembre u.s. si trovano a non poter esercitare la caccia a causa delle restrizioni alla mobilità, anche all’interno dei comuni.
E ciò dovendo peraltro sopportare il fatto che TUTTI siano di fatto poi liberi di circolare liberamente per campi, boschi e montagne, purché indossino un paio di scarpe da ginnastica (mi dicano quello che vogliono, ma quelle dei runner per me rimangono “scarpe da ginnastica”) o siano a bordo di una bicicletta. Federcaccia ora non è interessata a trovare colpevoli, non vuole dire o sostenere che la Regione avrebbe potuto fare diversamente, ma CHIEDE CHE REGIONE LOMBARDIA DIA UN SEGNALE TANGIBILE E INEQUIVOCABILE AI CACCIATORI LOMBARDI DELLA SUA VICINANZA AL MONDO VENATORIO RINUNCIANDO SIN D’ORA ALLE TASSE DI CONCESSIONE REGIONALE PER LA STAGIONE VENATORIA 2021/2022, SIA CON RIFERIMENTO ALLA CONCESSIONE GENERALE CHE ALLE CONCESSIONI DEGLI APPOSTAMENTI FISSI.
E ciò indipendentemente dal fatto che questa stagione possa in qualche modo riprendere o meno, ricordando che in ogni caso la chiusura di anche solo 15 giorni a novembre ha compromesso il cuore della stagione e che comunque, se anche la Regione Lombardia dovesse divenire zona arancione, la maggior parte dei cacciatori sarebbe impossibilitata a raggiungere territori cacciabili, restando in ogni caso costretta nei comuni e, sovente, nelle zone maggiormente urbanizzate e con pochissimo territorio a disposizione.
Per non parlare dei tanti Lombardi che cacciano in province diverse da quelle di residenza, o addirittura in altre Regioni (ma pure pagano la tassa di concessione alla Lombardia). E indipendentemente da ogni valutazione in merito alla possibilità (ad un primo esame giuridicamente remota, ma la cui valutazione sarà affidata ad uno studio legale di primaria importanza nazionale) di poter ottenere dallo Stato il rimborso di quanto versato quest’anno. Certo che terrete la supposta richiesta in massima considerazione, porgo i migliori saluti
quest’anno e stata la delusione mai avvenuta in 40 anni che ho la licenza di caccia, e compressibile che ce il virus ma all’aperto e da soli non credo sia rischioso se fosse rischioso x i cacciatori ( non e il cacciatore che distrugge ) e rischioso anche x i contadini, e x chi fa le passeggiate, ormai la stagione si puo’ definire finita, spero che ci diano il rimborso anche a noi della Calabria.