“Sarebbe ora di intervenire, prima che ci scappi il morto”, ha aggiunto Pietro De Padova, presidente provinciale dell’organizzazione. Nel 2020, anche a causa del prolungato periodo di lockdown che ha interessato l’Italia durante l’inverno scorso, in tutta la Puglia sono aumentati sia il numero che la presenza degli esemplari della fauna selvatica nelle campagne e in prossimità dei centri abitati. In alcune zone della regione, è stato registrato un aumento del 200% delle richieste di risarcimento danni da fauna selvatica. Le imprese agricole e quelle agro-zootecniche hanno visto incrementare gli episodi di danneggiamenti provocati da cinghiali, lupi e storni. Con l’incremento del numero di cinghiali e di lupi, sono aumentati i casi di danneggiamenti ad agricoltori e allevatori.
“Lo diciamo da tempo”, hanno ricordato Rubino e De Padova. “Occorre una task force che operi per porre un freno al moltiplicarsi fuori controllo della fauna selvatica”. Cia-Agricoltori Italiani della Puglia, attraverso tutte le sue declinazioni territoriali, sostiene ormai da anni che ai proprietari e ai conduttori dei terreni agricoli debba essere riconosciuto il diritto al risarcimento integrale della perdita effettivamente subita”. Il risarcimento per i danni da fauna selvatica non può rientrare nell’ambito dei Regolamenti dell’Unione Europea sugli aiuti di Stato e va sottratto al regime dei de minimis.