Inoltre «il conduttore durante le operazioni di recupero può utilizzare armi, comunque rigate, con o senza ottica di puntamento; in caso di necessità, effettuare il recupero con l’utilizzo dell’arma, anche al di fuori del distretto di gestione o all’interno di aree protette o a gestione privata o poste in divieto di caccia purché, a seconda dei casi, sia autorizzato dai soggetti gestori e accompagnato da personale dell’Arma dei carabinieri forestali o da guardie giurate volontarie, appositamente individuate dagli Atc». Punto accolto. A difendere gli interessi di Legambiente – in sostanza per loro, in questo modo, si autorizza la caccia durante tutto l’anno, ‘aggirando’ la norma – è l’avvocato Emma Contarini, mentre per la Regione Umbria c’è Luciano Ricci.
Nel mirino anche l’articolo 8 – comma 11 – del disciplinare negli Atc: «Al fine di contribuire – si legge – attraverso la caccia di selezione alla mitigazione degli impatti del cinghiale sulle attività antropiche e nella prospettiva di ridurre lo sforzo di caccia, è consentito il foraggiamento del cinghiale per fini attrattivi su punti di sparo». Tirato in ballo anche l’articolo 15: «Prevede che il conduttore di cane da traccia durante le operazioni di recupero può, in caso di necessità, operare anche al di fuori del distretto di gestione o all’interno di aree protette o a gestione privata o poste in divieto di caccia, anche nei giorni di silenzio venatorio (martedì e venerdì)». A ciò si aggiunge il fatto che è stato impugnato ogni altro esecutivo propedeutico all’approvazione del calendario venatorio per la caccia di selezione 2021/2022.
Da qui l’urgenza di procedere con la richiesta per l’abbreviazione dei termini. Nell’ordinanza a firma del presidente Raffaele Potenza viene specificato che «il collegio ritiene sussistenti sufficienti profili di fumus boni iuris ai fini della concessione dell’invocata tutela cautelare, non apparendo infondate le doglianze relative al contrasto degli atti impugnati con le norme di legislazione primaria statale di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema richiamate dall’associazione ricorrente». Anche considerando «l’attualità del pericolo di danno grave ed irreparabile alla conservazione della fauna selvatica, stante l’avvio della stagione venatoria con riguardo alla caccia di selezione degli ungulati per effetto della deliberazione della giunta regionale 523/2021». Trattazione di merito fissata all’8 febbraio 2022 (UmbriaOn).