Il Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana ha accolto il ricorso presentato dalla LAV (Lega Anti Vivisezione) contro il piano regionale che prevede l’abbattimento di 4mila volpi l’anno fino al 2018. Di conseguenza, il piano è stato sospeso in gran parte del territorio toscano dopo l’annuncio ufficiale di pochi giorni fa. Secondo la stessa LAV, gli animali verrebbero in questo modo perseguitati a causa delle catture con trappole e l’utilizzo di fari molto potenti.
Il sistema della caccia in tana è stato inoltre definito “cruento”. La specie viene comunque considerata nociva e la popolazione in sovrannumero desta preoccupazione per quel che riguarda l’ecosistema. La delibera della Regione Toscana aveva fatto riferimento a una densità di quattro volpi ogni ettari, con 30mila-40mila animali nei mesi autunnali. Il prelievo venatorio consente di abbattere 2mila capi ogni anno e in questa mnaniera non si riesce a risolvere il problema.
Tra l’altro, non bisogna dimenticare che questo piano ha ricevuto il parere favorevole da parte dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Ora la LAV punta all’annullamento definitivo con altro materiale che verrà presentato nel corso delle prossime settimane.