La prima sezione del Tribunale Amministrativo Regionale di Potenza ha deciso di accogliere il ricorso presentato congiuntamente dalle associazioni ENPA, LAV, LIPU e WWF Italia, stabilendo la sospensione del calendario venatorio della Basilicata. Si tratta di un blocco parziale, il che vuol dire che la caccia non sarà consentita nelle parti di regione in cui il testo si discosta dal parere dell’ISPRA.
Le associazioni ambientaliste avevano contestato il documento, ora si prospetta una situazione piuttosto confusa. In effetti, le giornate conclusive saranno diverse: il 10 gennaio chiuderà la caccia ai tordi, il 20 gennaio quella di 14 specie di uccelli acquatici, il 31 dicembre quella della beccaccia, il 1° dicembre per la lepre e il 31 ottobre per la quaglia e la tortora.
Tra l’altro, l’attività venatoria sarà impossibile anche dal 1° al 10 febbraio a causa del superamento del limite di giornate consentite. Altre riduzioni significative riguarderanno i carnieri di codoni e beccacce. Le stesse associazioni che hanno presentato il ricorso hanno ora invitato la Regione Basilicata ad applicare la sentenza, comunicando in modo chiaro le nuove date di chiusura agli enti interessati.
che siano maledette tutte le associazioni pseudo ambientaliste! Ma dove cazxx erano ste associazioni di merxx mentre deturpavano e deturpano il territorio con le pale eoliche. Che possiate pigliare un cancxx tutti quanti