Un decreto pubblicato nel corso della giornata di ieri, mercoledì 5 ottobre 2016, ha reso nota la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia per quel che riguarda il ricorso della LAC (Lega Abolizione Caccia). L’associazione ambientalista aveva chiesto la chiusura della caccia all’allodola, ma i giudici amministrativi hanno stabilito non c’è nessun motivo per adottare un provvedimento del genere. In particolare, per il TAR non è provato che l’avvio di questo prelievo venatorio (tra l’altro posticipato alla data dello scorso 1° ottobre) possa pregiudicare in maniera imminente e irreparabile la specie.
Inoltre, la Regione Lombardia ha già orientato il calendario dell’allodola in modo che i tempi e le modalità fossero corrispondenti alle indicazioni dell’ISPRA. La richiesta cautelare della LAC è stata quindi respinta, con l’udienza prevista per il prossimo 26 ottobre. I giudici hanno quindi dato ragione ai cacciatori lombardi, diversamente da quanto avvenuto nelle settimane scorse in Abruzzo con il calendario venatorio e la sospensione della caccia fino alla fine di settembre.
L’allodola ha fatto intervenire di recente anche la LIPU, convinta che quest’anno saranno abbattuti ben due milioni di esemplari in tutta Italia, al punto da chiederne la cancellazione dalle specie cacciabili tramite una petizione presente sul proprio sito web.