Agricoltura, gli storni ‘costano’ 437mila euro all’anno all’Emilia-Romagna.
Le polemiche sulla caccia, tra chi vorrebbe abolirla e chi liberalizzarla all’estremo, stanno facendo passare in secondo piano i danni provocati dagli storni all’agricoltura: 437mila euro nella sola Emilia-Romagna. “La caccia è una materia controversa, capace di suscitare fondamentalismi pro e contro, entrambi fuori dal tempo.
Su questo tema bisognerebbe riuscire a costruire un’intesa tra cacciatori, produttori agricoli e gli ambientalisti” ha detto Damiano Zoffoli.
Il Governo non ha ottenuto dall’Unione europea l’inserimento di questa specie tra quelle cacciabili e così la Regione è costretta, ogni anno, a ricorrere a deroghe ed estenuanti ping pong legali.
Il Consigliere regionale Damiano Zoffoli, Presidente della Commissione assembleare Politiche Economiche, vuole riportare le discussioni sulla caccia sui binari della concretezza: “Ogni anno, in tutta Italia, c’è una specie di uccelli, lo storno, che causa milioni di danni agli agricoltori. Nella sola Emilia-Romagna gli ultimi dati, del 2008, parlano di 437mila euro di coltivazioni distrutte da questo uccello, 42mila nella sola provincia di Forlì-Cesena. Eppure lo storno in Italia, a differenza di gran parte d’Europa, non è cacciabile”.
La singolarità italiana deriva dal fatto che altri paesi hanno chiesto, ed ottenuto, il permesso alla caccia allo storno. L’Italia no: “L’occasione giusta per includere definitivamente lo storno tra le specie cacciabili, come già avviene in tutti i Paesi del bacino del Mediterraneo, poteva essere la revisione della direttiva sulla caccia, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 26 gennaio 2010. Anche i paesi dell’Est, come Ungheria, Bulgaria e Romania, ne hanno approfittato. L’Italia invece, nonostante i proclami a parole del Governo, si è nei fatti disinteressata del problema”.
“E dire – si legge in una nota – che le sollecitazioni in questo senso non erano mancate. Anche lo scorso anno il Consigliere Zoffoli aveva sollevato il problema al Ministro Luca Zaia, senza ottenere risposta. Così alla Regione non resta altro da fare che concedere una deroga, anno dopo anno, per la caccia allo storno. Deroghe che, seppure del tutto in regola, vengono puntualmente impugnate di fronte alla giustizia amministrativa”.
Fonte: Romagna Oggi