Lo Spinone Italiano è un cane da caccia resistentissimo alla fatica, entra con disinvoltura nei rovi e nell’acqua fredda, ha spiccate attitudini al trotto ampio e veloce ed è naturalmente un ottimo riportatore.
Si ritiene che già nel 1683 in Italia esistessero questi cani, solo che venivano chiamati griffoni, come quasi tutti i cani da caccia a pelo ruvido in quel tempo. Lo Spinone è una razza che ha origini molto antiche. Già Senofonte, Seneca, Arriano, Nemesiano, Grazio Falisco e altri autori in età romana scrivono di cani a pelo duro del tutto simili all’odierno Spinone Italiano.
Lo Spinone veniva celebrato per le sue doti nel 1683, dal francese Sélincourt, il quale scriveva nel suo libro Le Parfait Chasseur, che i migliori Griffoni (così venivano chiamati i cani a pelo duro) provengono dall’Italia e dal Piemonte in particolare. Anche nelle arti pittoriche del XV secolo lo Spinone veniva raffigurato in scene di caccia. in un affresco del Mantegna a Mantova, nella Sala degli Sposi del Palazzo Ducale, c’è l’immagine dello Spinone Italiano.
Questa razza veniva utilizzata per secoli dai cacciatori che la adoperavano per la ferma della selvaggina su terreni molto difficoltosi, a dimostrazione che già allora lo Spinone godeva di una chiara fama. Per secoli questa razza si conservò pura, nonostante i cacciatori spesso finalizzassero l’allevamento alla sua pratica utilizzazione, senza badare troppo a principi di selezione. La sua diffusione andò diminuendo con l’avvento dei cani inglesi. La ripresa ufficiale della razza è recente e si può far risalire agli anni ’40 e ’50, grazie all’opera del dott. Brianzi, che ne ha curato la conservazione dello standard. Questa razza oggi è tutelata da un discreto numero di seri allevatori, i quali fanno della conservazione dello standard morfologico il loro obiettivo principale.
Lo Spinone si è guadagnato soprannomi come Il “Burbero Bonario”, il “Clochard”, il “Cane Filosofo” o il “Cane Poeta”. Si presenta in due varietà di colore, il bianco arancio e il roano marrone e ad oggi. La versione bianco arancio è quella più apprezzata e più appariscente, poiché non risente dell’ introduzione di altre razze nelle linee di sangue, cosa che si può riscontrare invece nei roano marrone, dove la “tonaca di frate” ideale spesso risulta quasi introvabile.
Lo Spinone , in qualità di cane da caccia da ferma, è stato classificato dall’FCI nel gruppo 7 cani da ferma di tipo bracco continentale, con prova di lavoro. L’andatura è di trotto lungo e veloce, con qualche fase di galoppo, ma l’andatura di rigore, quando affrontano il quesito olfattivo, è di trotto. L’andatura vivace e redditizia si svolge in diagonali quasi sempre rettilinee di un centinaio di metri di lunghezza ed anche più, ben spaziate e comunque con azione sempre adeguata al terreno da battere, sul quale si adatta perfettamente.
La preoccupazione del compito olfattivo è in primissimo piano e la soluzione dei vari quesiti, che nei grandi galoppatori è data quasi d’istinto, richiede da parte dello Spinone un processo mentale complesso, dove la concentrazione fa la differenza. La rigorosa cerca è vivacizzata da un moto trasversale quasi continuo della coda. Il portamento è elegante ed eretto, con il collo poco proteso, al fine di avere alta la testa e controllare costantemente il terreno con la vista.
Il peso varia da 32 a 37 kg per i maschi, e da 28 a 30 per le femmine, anche se si possono incontrare soggetti di circa 45 kg. L’ altezza al garrese per il maschi varia dai 60 ai 70cm, mentre per le femmine varia dai 58 ai 65cm. Per quanto riguarda il carattere si può dire che lo Spinone sia paziente, al punto che per poter partecipare al gioco si lascia strapazzare senza mai reagire o dare segni di aggressività. Tutto questo significa una sicurezza assoluta per il suo padrone e per i bambini: lo sguardo dolce e l’aria pensosa da poeta, lasciano trasparire tutta la sua generosità, intelligenza ed affidabilità.
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