La difesa della categoria
Massimo Moranduzzo, Presidente provinciale dell’Associazione Cacciatori Veneti/A.C.R. della sezione di Verona, difende i cacciatori: “Basta puntare il dito contro i cacciatori per qualsiasi cosa succeda: per qualche fatto isolato non si può colpire un’intera categoria, siamo stanchi di questa campagna denigratoria nei nostri confronti, sembra quasi che i cacciatori non siano più interessati a svolgere attività venatoria ma a sparare verso strade o case: si tratta di una visione distorta della realtà”.
Il rispetto delle distanze
Come riportato da L’Adige, Maranduzzo ha poi aggiunto: “Sappiamo bene che possiamo sparare anche a 100 metri dalle case, se voltiamo le spalle all’abitato; in caso contrario dobbiamo tenere una distanza di 150 metri. Eppure, noi consigliamo ai nostri tesserati di rispettare quest’ultima distanza, in modo da non incorrere in problemi”.
Il ruolo del mondo venatorio
Infine il presidente ha sottolineato: “Se nelle nostre campagne vediamo molti più fagiani, lepri e anatre è anche merito dei cacciatori. Il nostro lavoro non è uccidere gli animali ma consentire alla selvaggina di crescere e ripopolare i nostri territori. Siamo noi i primi ad investire nella salvaguardia delle specie selvatiche, istituendo diverse zone di ripopolamento e cattura, dove la caccia è assolutamente vietata. La cura dell’ambiente faunistico è uno dei valori cardine della nostra attività”.