La patria dei tordi: la Spagna è conosciuta in questo modo dai cacciatori, italiani e non solo, ma è anche molto altro. Nel paese iberico sono presenti anche altri animali che garantiscono battute di caccia indimenticabili e a dir poco soddisfacenti. Si sta parlando dei cinghiali, capre e stambecchi.
Nel primo caso gli ungulati sono selvatici dal carattere tenace e determinato, molto elusivi e difficili da rintracciare. Le capre ispaniche sono altrettanto cocciute ma al tempo stesso prede dal fascino unico, per non parlare del Macho Montes, il possente stambecco che si trova in questa nazione.
La macchia poco fitta, i profumi di timo e rosmarimo e le rocce che si impregnano dell’odore del sale rendono questa esperienza ancora più appagante e Montefeltro organizza tour ricchi di avventura e divertimento.
Caratteristiche della Spagna
La Spagna, infatti è un luogo ricco di territori, in cui praticare la caccia. Tra i più incantevoli c’è l’Estremadura. La zona che in spagnolo significa estrema, ci fa capire fin dall’inizio, la particolarità del territorio. Boschi, tre catene montuose: il Sistema Centrale, la Sierra Morena e i Monti di Toledo, attraversati da corsi d’acqua e sentieri impervi, sono i tratti distintivi del territorio.
Proprio per queste sue peculiarità, l’Estremadura è il luogo prediletto di turisti, ma anche meta ambita dai cacciatori provenienti da tutto il mondo. Questi si danno appuntamento nei mesi invernali, quelli che vanno da novembre e febbraio, per dedicarsi alla caccia dei tordi e dimostrare così le loro abilità venatorie. Le ampie radure in cui appostarsi e il clima fresco e umido rendono le battute di caccia estremamente piacevoli.
La stagione invernale è il periodo perfetto per apprezzare la biodiversità presente nella regione. Pernici, colombacci, tortore insieme appunto ai tordi, attirano irrimediabilmente gli appassionati di questo sport.
Non meno importante è l’Andalusia, amata dai cacciatori locali, che conoscono ogni millimetro del territorio, ma anche da quelli provenienti da altre nazioni. Il territorio impervio, nella parte che si incontra con l’Estremadura, è una piacevole sfida per capire fino a dove possono mettersi alla prova e fino a dove riescono a spingersi.
I luoghi sono così incantevoli, che ogni anno attirano turisti di ogni genere. Non è raro vedere l’arrivo di cacciatori con al seguito le famiglie. Il territorio oltre a regalare zone in cui coltivare la propria passione, permette di rilassarsi anche a chi non non ha mai provato l’esperienza della caccia. Cure termali e trekking, permettono di entrare in contatto con la natura e con specie incantevoli, nel pieno rispetto del contesto che li circonda.
Oltre alla possibilità di rilassarsi o di dedicarsi alla caccia, i più golosi potranno assaporare i piati tipici del territorio, per un’esperienza gastronomica irripetibile.
Oltre alla caccia da penna, come detto in precedenza, la Spagna offre la possibilità di vivere esperienze venatorie degne di nota, anche con animali di grande taglia. Gli appassionati di cinghiali, non potranno farsi sfuggire un’occasione del genere. Ad affiancare la caccia agli ungulati, c’è anche quella alle capre ispaniche. Vediamo le caratteristiche principali delle due attività venatorie.
Battuta al cinghiale
Le battute spagnole al cinghiale sono meglio conosciute con il nome di “monterias” e coinvolgono la zona che va dall’Estremadura alla provincia di Cadice. Il territorio ha attirato l’attenzione di Montefeltro perché rispecchia in pieno lo spirito del Tour Operator. Mettere a disposizione dei suoi clienti un’esperienza indimenticabile, attraverso territori unici e introvabili in altre parti del mondo.
Nonostante la bellezza irripetibile, la regione ha condizioni climatiche simili a quelle dell’Italia. Gli inverni non eccessivamente freddi e l’habitat favorevole, oltre a rendere l’esperienza piacevole per i cacciatori, ha permesso ai cinghiali di adattarsi al meglio e di riprodursi esponenzialmente, tanto che la loro presenza sul territorio è diventata, come già accennato, un vero e proprio problema per l’agricoltura.
Per questo motivo la caccia al cinghiale in Spagna è vissuta come un modo per controllare la specie e nello stesso tempo garantire una piacevole esperienza per i cacciatori.
I cinghiali presenti sul territorio, hanno delle analogie con quelli maremmani, perché provengono da una razza mediterranea. Anche se fisicamente sono più leggeri rispetto a quelli che si trovano nell’Est Europa, conservano la loro resistenza, ma nello stesso tempo sono molto veloci. Inoltre, il territorio caratterizzato da una macchia poco fitta, permette ai cacciatori di muoversi meglio sul territorio in compagnia dei loro segugi, e di esprimere al meglio le loro abilità con la caccia a palla.
Caccia agli animali di grande taglia
Tra gli animali di grande taglia protagonisti della caccia, oltre ai cinghiali, in Spagna possiamo incontrare altre specie altrettanto possenti. Montefeltro nei suoi tour regala ai cacciatori l’esperienza di cacciare il Macho Montés e la Barbary Sheep.
Il Macho Montes grazie alla sua struttura corporea è un animale possente. I maschi riescono a raggiungere fino a 80 chilogrammi e sono caratterizzati da grandi corna. Queste si aprono divaricandosi a mezza lunghezza per poi flettersi di nuovo all’interno e di nuovo riaprirsi in punta. Il manto bruno scuro ha macchie ocra e ruggine e una parte scura lungo i fianchi. Le zampe, non sono eleganti, ma corte e potenti, completati da zoccoli in grado di affrontare le rocciose tipiche della zona.
La Barbary Sheep, la capra ispanica, per le sue caratteristiche uniche agli inizi del secolo è riuscita ad ispirare un film. La romantica pellicola muta apparsa per la prima volta sugli schermi nel 1917, ha preso spunto dal romanzo omonimo di Robert Hichens.
La caccia ad entrambi gli animali ha caratteristiche uniche, in grado di riportarci in un passato ormai lontano, ma mai dimenticato. Sia la Barbary Sheep che il Macho Montes, si annidano sulle alture che sono passate tristemente alla storia per essere state teatro della Guerra Civile spagnola.
L’habitat simile a quello sardo, caratterizzato da rocce, pietre e asperità, ha un’altitudine maggiore e ha un manto unico nel suo genere. I cacciatori si trovano a cacciare in un territorio con la possibilità di effettuare tiri anche lunghi, circondati da un piacevole aroma di rosmarino e timo che proviene direttamente dal manto erboso. Immersi in un contesto quasi irreale, i cacciatori che partecipano ai viaggi di Montefeltro, si trovano in un contesto da sogno in cui la bellezza del territorio e la maestosità degli animali, rendono l’esperienza unica.