La Federcaccia regionale dell’Umbria ha deciso di intervenire dopo la sospensione della pre-apertura (2 e 9 settembre) in Umbria in seguito all’accoglimento del ricorso del WWF da parte del TAR. L’associazione non ritiene giusto che si colpiscano i cacciatori umbri, visto che la Regione ha rispettato i tempi per quel che riguarda il calendario venatorio, venendo incontro ai pareri tecnico-scientifici.
Persino l’ISPRA aveva detto sì alla giornata e mezza di caccia in pre-apertura. Per quel che riguarda i prelievi di ungulati e i piani di abbattimento, il piano faunistico venatorio a cui si è fatto riferimento è stato prorogato ed è ancora valido. La penalizzazione inflitta dai giudici amministrativi è assurda, un attacco a tutti i percorsi scientifici che sono stati attivati e al lavoro impagabile dell’Ufficio Avifauna Migratoria della Federcaccia. Quello che l’associazione regionale chiede a gran voce è che l’udienza per decidere nel merito venga anticipata a una data precedente il mese di settembre, oggetto del contendere.
Inoltre è stata annunciata la costituzione in giudizio ad adiuvandum al fianco della Regione. Proprio oggi si terrà la seduta della Consulta faunistico-venatoria regionale: l’assessore Cecchini farà il punto della situazione e sarà sollecitata ad intraprendere tutte le iniziative necessarie per garantire il rispetto di un diritto costituzionale, una concessione riservata ai soli cittadini di comprovata onestà quali sono i cacciatori.