Il piano di abbattimenti dei cervi sulla Colmen, in provincia di Sondrio, è terminato da poche settimane e sarà riproposto anche il prossimo anno, ma intanto bisogna fare i conti con una situazione che non è migliorata. Enrico Marchesini, numero uno del Comprensorio Alpino di Caccia di Morbegno ha cercato di spiegare perchè sia così alto il numero di incidenti provocati dagli ungulati. Se ne sono contati tre nel giro di un mese e sempre nella zona compresa tra i territori di Civo e Dazio.
Un vasto incendio boschivo ha privato i cervi di una importante area di pascolo, di conseguenza lo spostamento verso le strade è stato costante, al punto da fare aumentare anche gli avvistamenti. Ci saranno dei censimenti e si valuteranno delle soluzioni idonee e non è esclusa quella di un ritorno sulla Colmen.
Dall’ultima stagione venatoria gli esemplari abbattuti sono stati 44 (il piano prevedeva 50 capi) e per questo motivo Marchesini non vuole parlare di un problema risolto, anche se il ruolo del Comprensorio Alpino non può che fermarsi alla caccia di selezione. I censimenti serviranno anche a quantificare il nuovo totale di cervi da abbattere, con la Provincia di Sondrio che continuerà a indicare le modalità operative.