Con due decreti firmati dalla presidente della regione Renata Polverini, il Lazio ha stabilito il posticipo della chiusura della stagione venatoria per alcune specie, ristabilendo i diritti dei cacciatori laziali dopo le note vicende legate alle decisioni del Tar.
Nello specifico, un decreto ha fissato al 9 febbraio 2012 la data di chiusura della caccia per le specie: colombaccio (Columba palumbus); cornacchia grigia (Corvus corone cornix); gazza (Pica pica) e ghiandaia (Garrulus glandarius).
Con altro decreto, la Regione Lazio ha poi stabilito di posticipare al 30 gennaio il termine del prelievo venatorio per germano reale (Anas platyrhynchos); fischione (Anas penelope); marzaiola (Anas querquedula); mestolone (Anas clypeata); moretta (Aythya fuligula); moriglione (Aythya ferina); gallinella d’acqua (Gallinula chloropus); porciglione (Rallus aquaticus); pavoncella (Vanellus vanellus); beccaccino (Gallinago gallinago); frullino (Lymnocryptes minimus); tordo bottaccio (Turdus philomelos) e tordo sassello (Turdus iliacus).
Intervenendo sulla notizia il presidente regionale della Federazione Italiana della Caccia Aldo Pompetti ha espresso la sua soddisfazione per una decisione che vede premiate le richieste e l’impegno della Federazione e dell’Ufficio Avifauna Migratoria della Federcaccia, che ha fornito le necessarie indicazioni tecnico scientifiche.
In particolare, ha concluso Pompetti, “desidero ringraziare prima di tutto la presidente Polverini, ma soprattutto l’Assessore alle politiche agricole Angela Birindelli e il Presidente della Commissione Agricoltura Francesco Battistoni, per la sensibilità e la disponibilità con la quale hanno ascoltato e accolto le nostre osservazioni”.