Il Tribunale del riesame di Firenze ha annullato il nuovo sequestro degli uccelli da richiamo ordinando contestualmente la restituzione ai cacciatori.
Neppure il secondo Decreto di sequestro degli uccelli da richiamo, emesso il 28 ottobre dopo che il Tribunale del Riesame aveva annullato il primo con ordinanze del 10 e del 12 ottobre, avrebbe dovuto essere emanato: a distanza di poco più di un mese il Tribunale del Riesame di Firenze ha confermato, con ordinanza depositata il 2 dicembre, che i cacciatori detenevano più che legittimamente i richiami, che la legittimità è piena sia sul piano penale che su quello amministrativo, che tale medesima legittimità discende direttamente dalla legge.
Non è vero infatti, come invece sostenevano il WWF nel suo esposto e la Procura di Firenze nei suoi provvedimenti, che la Corte Costituzionale aveva dichiarato l’illegittimità, assieme alle Leggi regionali sulle catture, anche dell’articolo della Legge regionale 3/94 che regola la detenzione degli uccelli: la Corte non si è pronunciata sull’art. 34 della 3/94 che dunque resta pienamente in vigore e, poiché le sentenze della Corte stessa non possono avere effetti retroattivi del genere di quelli dedotti dalla Procura, i richiami acquisiti prima della sentenza non possono essere sottratti ai detentori.
“Vogliamo esprimere la nostra soddisfazione” afferma il Presidente di Federcaccia Toscana, Moreno Periccioli, “per questa nuova ordinanza del Tribunale del Riesame, che riconosce ancora una volta la posizione di piena legittimità dei cacciatori coinvolti e il totale rispetto, da parte loro e degli uffici pubblici competenti, delle leggi”.
Prosegue Periccioli, “Ora ci aspettiamo che l’ordinanza venga finalmente eseguita e che quanto sequestrato venga restituito agli aventi diritto, senza rinvii e dilazioni”.
Infine conclude Periccioli, “Una vicenda paradossale, innescata da un esposto del WWF, che, oltre a comportare dispiegamenti di forze e costi certamente non marginali, soprattutto ha causato danni anche morali e d’immagine ai cacciatori coinvolti ed alla caccia. Sarebbero giuste ed apprezzate delle scuse”.
Fonte: Federcaccia