Sindacato Venatorio su contenimento danni da cinghiale in Campania, “Quando il lavoro paga”.
In riferimento ai danni cagionati all’agricoltura ed al territorio dalla proliferazione dei cinghiali la Regione volle, come ampiamente documentato in altri comunicati stampa, chiedere anche la nostra presenza ad i tavoli che contano e noi, con umiltà, demmo il nostro consenso (a dimostrazione che non siamo contro le Istituzioni ma contro chi le gestisce in modo ambiguo e confuso). Bene, a quei tavoli siamo andati sì con umiltà ma non come dei farlocchi (come, forse, qualcuno sperava) e, nella nostra semplicità, abbiamo catalizzato l’attenzione, su diverse criticità che, guarda caso sono state recepite integralmente dalle Istituzioni per poi divenire legge, con la loro pubblicazione sul Burc della Regione Campania.
I punti ripresi dalle nostre osservazioni sono:
1) la realizzazione di un programma di monitoraggio della popolazione dei cinghiali fatta per aree omogenee (comprensive dei territori protetti) e non come fatta fino ad oggi per Province, A.T.C. o Enti Gestori (che davano risultati a macchia di leopardo non confrontabili tra di loro);
2) la nascita di un Registro regionale ove fosse riportato il numero complessivo degli abbattimenti (eseguiti sia in regime di caccia ordinaria che di controllo selettivo), per verificare la bontà della azioni messe in campo e dei risultati raggiunti;
3) il coinvolgimento in tale attività degli agricoltori (i soli in grado di avere un quadro chiaro delle problematiche, degli ambiti e siti di intervento ed anche i primi a dover sopportare sulle proprie spalle i danni alla produzione agricola).
Agli occhi dei più potrebbero sembrare delle ovvietà che, però, tali non sono visto che per decenni associazioni ben più blasonate di noi non hanno mai proposto una sola di queste iniziative, limitandosi a rannicchiarsi nei loro piccoli spazi di potere ed attendere che altri facessero quello che invece era loro compito e dovere fare. E’ d’uopo ringraziare l’Assessore Nugnes che ha voluto fortemente la nostra partecipazione ai lavori e l’Ufficio tecnico-faunistico dello SVI che prontamente ha dato il suo contributo.
Quando gli increduli ci chiedono cosa stiamo facendo noi per la caccia si limitino a leggere le leggi, le delibere e gli atti ufficiali delle Istituzioni lì troveranno molte delle loro risposte e poi rivolgano la domanda a se stessi e si chiedano cosa stanno facendo loro ( o le loro associazioni) per il futuro della caccia.
Ufficio Stampa
Sindacato Venatorio Italiano
8 aprile 2014