Il Sindacato Venatorio Italiano su chiusura anticipata della caccia ai turdidi e alla beccaccia voluta dal Governo, “siamo pronti a scendere in piazza, basta ingiustizie ai cacciatori”.
Il CdM del 20 gennaio scorso ha stabilito definitivamente e, in tutto il territorio nazionale, il divieto di caccia del Tordo Bottaccio, della Cesena e della Beccaccia per ottemperare alla presunta violazione della direttiva europea “uccelli” (2009/147/CE) da parte del nostro paese. Il Ministro dell’ambiente ha fatto valere una prerogativa dello Stato sulle Regioni e ha adottato, quindi, l’esercizio del potere sostitutivo previsto dalla legge 131/2003. Riteniamo che le motivazioni addotte non siano sufficienti e siano tecnicamente e giuridicamente discutibili. A partire da questo atto unilaterale, è chiaro, altresì, il connubio felice tra governo e lobby animaliste.
I cacciatori, cittadini che pagano le tasse per poter esercitare la loro passione, sono stanchi per le continue ingiustizie che devono subire, per la lesione continua dei loro diritti. Il ministro ha detto di essersi rapportato con le maggiori associazioni venatorie, ma se questo fosse vero, queste, chiamate al tavolo della decisione, hanno commesso un grosso errore… Se così non fosse, lo dimostrino.
Lo SVI è pronto a scendere in piazza, unito alle altre associazioni di categoria di ogni ordine e grado che lo volessero e unito a tutti i cacciatori. Cacciatori UNITEVI, UNIAMOCI, facciamo valere le nostre ragioni, in difesa della nostra arte e della nostra tradizione.
Quarto 23.01.2015
La portavoce
Barbara Mazzali
Il Pres. Naz. S.V.I.
Mauro Panella