Anche il Sindacato Venatorio Italiano ha deciso di commentare il calendario venatorio 2017-2018 appena approvato dalla Regione Campania. Come sottolineato da SVI, è tornato nuovamente l’incubo dell’incompetenza dell’ente locale sulla caccia. Nel documento, in particolare, è stata ravvisata la scarsa conoscenza da parte degli addetti del settore, una penalizzazione evidente e ulteriore di tutti i cacciatori campani.
Entrando più nello specifico, i corvini sono stati inseriti nelle date della pre-apertura e fino al 10 febbraio 2018, mentre per i turdidi la data finale è rappresentata dall’ultima decade di gennaio, con la Regione accusata di aver inserito nuove restrizioni, motivandole col principio di precauzione. Di conseguenza, sono stati ridotti i tempi di prelievo per gli acquatici (20 gennaio), con una chiusura della caccia alla quaglia (31 ottobre) letteralmente inventata, senza dimenticare l’apertura generale al 1° ottobre.
Il Sindacato ha appreso con tristezza l’approvazione del calendario da parte di alcune associazioni venatorie: di queste ultime è stato condannato soprattutto il silenzio ripetuto contro “i soliti detrattori che siedono alla Regione Campania”. SVI ha invitato a ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale: in caso di vittoria si può perdere forse una pre-apertura, ritornando in compenso al calendario dello scorso anno, altrimenti si rischia di perdere un mese di caccia e la dignità.