Nella dovizia di ottiche oggi presenti sul mercato alcune marche richiamano una certa storia e la Simmons è fra queste: rammentiamo come certi suoi prodotti di alcune diecine di anni fa fossero degli onesti cannocchiali da puntamento commercializzati a prezzi davvero popolari. I montaggi sulle carabine calibro .22 LR erano una destinazione quasi obbligata insieme, più avanti, al sodalizio con canne rigate già di calibro superiore e quindi di maggior impegno. Il salto nell’attualità ci ha piacevolmente stupiti e l’ottica abbinata alla carabina Istanbul Modello Monza, avuta gentilmente in prova dalla Paganini di Torino, ha fornito al momento diverse note positive.
Al momento ci siamo limitati alla taratura sul nostro occhio e sulla munizione prescelta per un’azione di caccia, quindi tutto entro i 100 metri della linea disponibile presso la Tenuta Bonicelli di Ceresole d’Alba (CN): le due coppiole di colpi (il Maestro Carlo impone sempre la verifica dopo un primo colpo) e l’immediato raggiungimento della centratura con gli scatti dati nei due sensi, ha cerziorato sulle possibilità e sul servizio che il Simmons era pronto a fornirci. Mancano ancora le sedute di tiro in poligono dove verificheremo la rispondenza del binomio arma e ottica su distanze maggiori e controlleremo ulteriormente la funzionalità delle torrette con la prova del quadrato.
Il Modello 8 Point 6-18×50
In Europa e particolarmente in Italia c’è stata una rincorsa agli ingrandimenti che non ha riscontro, salvo casi particolari, in altre zone: senz’altro negli USA e in Canada si adoperano ottiche con i 12x arrivando anche ai 24x, razzolando con curiosità e interesse in tutti valori intermedi. L’evoluzione è stata continua e, negli ultimi anni, con moto sempre più accelerato. Dai primi 4×32 si era compiuto un salto notevole con i 6×42 a cui si erano affiancati prontamente gli 8×56, specialistici per il tiro in condizioni di luce scarsissima, e poi il balzo con i variabili fino ai 12x è stato un niente.
Pareva ci si attestasse su tale valore, per noi già di forte entità dopo 35 anni di montagna con un Nickel 6×42, mentre i 14 e poi i 16, i 20x e via dicendo e numerando si sono presentati all’appello con entusiastici favori del pubblico. Non è questa la sede per analizzare la validità di tali scelte e le controindicazioni annesse, le medaglie hanno sempre due facce, ma di sicuro possiamo affermare che un variabile 6-18×50 copre una fascia molto ampia di esigenze, oggi sottese dal tiro venatorio in appoggio su selvatici fermi o a sbraccio su quelli in movimento, come da quello in poligono che in molti attuano quale interessante divertimento. Diamo quindi un primo sguardo al Simmons apprezzando la fattura adeguata alle esigenze e alle aspettative di una clientela che pone sul piatto la tecnica mai disgiunta dalla quotazione.
Le caratteristiche
Oggi diverse prerogative sono diventate comuni, un tempo certo non lo erano: così osserviamo il tubo monopezzo ricavato da alluminio aeronautico resistente agli urti e all’acqua, quindi il cannocchiale risulta impermeabilizzato grazie anche al riempimento con gas di azoto che funge da antiappannante. Le lenti multistrato e antiriflesso assicurano un regolare passaggio della luce e una visione del bersaglio chiara e di elevata nitidezza. L’oculare gommato protegge il sopracciglio dagli urti in caso di calibri esuberanti e di una postura di tiro obbligata per non far scappare un pregevole selvatico: con la sua rotazione si regolano le diottrie adeguate al proprio visus. Inoltre la distanza interpupillare, quella fra occhio e lente, è pari a 84 mm con favorevole campo di aggiustaggio nel momento della punteria.
Davanti una rotella godronata assicura l’impostazione degli ingrandimenti: bello notare come, in ossequio ai valori tradizionali USA, il 9x sia riportato in rosso facilitando in ogni caso il reperimento dell’ingrandimento intermedio per un tiro più prossimo e magari con intervento rapido. Il reticolo è posto sul secondo piano focale, quindi la dimensione apparente della croce rimane sempre sottile pur variando gli ingrandimenti e quindi copre con minima entità il bersaglio: un occhio allenato sa far buon uso di tale prerogativa.
Le regolazioni
Le torrette con scatti abbastanza ravvicinati, ma sempre nitidamente percepibili, sottendo 30 MOA nei due sensi e ogni singolo scatto vale ¼ di MOA (7,27 mm a 100 metri). Sulla campana è posto il correttore della parallasse: non proprio comodissimo se si è già in mira e ogni movimento risulta fastidioso, ma tanta grazia che ci sia questo dispositivo di cui non si può far a meno quando si passano i 12x.
Da ultimo diamo i valori di peso pari a 467 g, decisamente favorevole, e di lunghezza con 337 mm, anche qui la compattezza è una bella prerogativa a cui si aggiunge la fornitura degli anelli insieme allo strumento: validi e sostanziosi con quattro viti per ognuno per un tiraggio corretto.