Di seguito il comunicato stampa congiunto diffuso oggi a firma dai presidenti regionali della Federcaccia Giuseppe La Russa e dell’ANUUMigratoristi Sebastiano Valfrè in merito al ricorso al Tar del Calendario Venatorio regionale.
Preliminarmente, le scriventi Associazioni concordano pienamente sulle riflessioni oggetto degli ultimi comunicati diramati dall’UN.A.VE.S., dai Liberi Cacciatori con altre Associazioni. Informiamo gli Associati di aver già incaricato i nostri Legali, Avv.ti Accursio Gagliano ed Accursio Augello, al fine di valutare insieme la migliore strategia difensiva, anche in relazione alla costituzione delle scriventi Associazioni nei giudizi di appello già pendenti innanzi al Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, aventi ad oggetto l’ordinanza cautelare resa dal TAR Sicilia-Palermo, Sez. III.
Ciò premesso, in primo luogo è doveroso ringraziare l’Assessore Toni Scilla e gli Uffici regionali preposti per aver prontamente redatto il Calendario Venatorio 2022/23 nel pieno rispetto della Legge n.157/92 e della L.R. n.33/97. Purtroppo, nonostante la piena legittimità dei Calendari Venatori, è ormai diventata una consuetudine (in Sicilia, ma anche nelle altre Regioni della nostra Italia) quella di impugnare i provvedimenti adottati dalle varie Amministrazioni, “impallinando a prescindere” i Calendari Venatori. Inoltre, vogliamo ricordare che le Associazioni Venatorie con grande fatica, investendo anche le proprie risorse economiche, finanziano numerosi studi nel campo della ricerca, al fine di garantire la legittimità del Calendario Venatorio e la piena salvaguardia di tutte le specie cacciabili.
Tuttavia, nonostante detti studi siano stati affidati sempre a Enti accreditati, riconosciuti a livello Nazionale, Regionale ed Universitario, oggi il TAR Palermo arriva a sostenere da una parte che il parere ISPRA non è vincolante e nello stesso tempo che tale Ente sarebbe “….l’unico soggetto dotato di competenze scientifiche…”. Ci si domanda, pertanto, a quali Enti la Regione dovrebbe affidarsi per svolgere studi sulla propria fauna. Quanto affermato dal TAR sembrerebbe una premessa per dare sempre e comunque ragione all’ISPRA. Ricordiamo che le Università sono Enti cui la Legge 157/92, all’articolo 4 comma 1, affida il compito di svolgere studi anche in collaborazione con le Regioni Italiane. I Cacciatori debbono inoltre sapere, e quindi farsene una ragione, che le specie migratorie che passano dall’Italia trasmigrano verso le loro zone nella prima decade di Gennaio (ciò risulta certificato dall’Ispra e condiviso dai vari TAR di Italia), mentre le stesse specie selvatiche, che si trovano in altri Paesi europei, migrano in Febbraio e Marzo!
Ci chiediamo come ciò possa essere possibile. Paradossale è il fatto che al contrario delle specie selvatiche cacciabili, quelle non cacciabili, come per incanto, migrano nello stesso periodo sia in Italia, che negli altri Paesi dell’Europa. Questa è l’Italia. Siamo molto bravi e capaci a dimostrare tutto e il contrario di tutto; in buona sostanza l’inventiva non ci manca. Chi è ostile alla nostra passione non conosce limiti, poiché è capace oggi di emettere una sentenza, ed il prossimo anno cambiarla radicalmente, per cui noi Cacciatori, pur credendo di avere già ottenuto delle risposte certe, scopriamo invece di avere tra le mani un pugno di mosche.
Alcune volte ci viene da pensare se davvero l’Italia sia un Paese effettivamente democratico, considerato il poco rispetto che si ha per le minoranze, e il nostro pensiero è rivolto a tante altre attività diverse dalla Caccia, che oggi si trovano nelle stesse condizioni in cui versano i cacciatori. E infatti non è bello sentirsi disprezzato perché gli altri non condividono la tua “passione”. Quante cose ognuno di noi non approva degli altri, eppure riteniamo doveroso rispettare ciò che gli altri fanno e/o pensano anche se a noi può non piacere. L’importante è che ci sia rispetto reciproco e “non uscire fuori dal seminato”, per rimanere in tema.
In conclusione siamo fortemente dispiaciuti del silenzio assordante di molte delle ventuno Associazioni Venatorie presenti in Sicilia, le quali tacciono sempre tutti gli anni e, se esprimono una opinione, additano come colpevoli di tutte le nefandezze sia l’Assessore di turno sia le Associazioni Venatorie, che diversamente da loro, si spendono dando il loro contributo per la “causa comune”, mettendo il proprio impegno anche economico per la difesa dei Calendari Venatori che, ebbene sì, appartengono a tutti i Cacciatori Siciliani, e non soltanto ai nostri Associati. Siamo sempre pronti ad un confronto con tutte le altre Associazioni di categoria e pertanto auspichiamo che cessino gli attacchi e le offese provenienti da altre Associazioni Venatorie per evitare inutili trambusti che arrecano sicuramente un ulteriore danno alla Caccia e a tutte le Associazioni il cui unico fine è quello di coltivare una passione, in ossequio della normativa di settore, e nel pieno rispetto della natura e delle varie specie animali, anche se questo può dare fastidio ai c.d. ambientalisti, che ormai da tempo hanno un unico obbiettivo, ossia quello di far cessare la caccia ad ogni costo. (ANUUMigratoristi – Federcaccia Sicilia).