Lo scorso 23 novembre la sezione di Brescia del Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia si è pronunciata sul ricorso di un uomo contro il Ministero della Difesa, nello specifico il Comitato di Verifica per le cause di servizio. A questa persona era stato negato il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio di una patologia. In poche parole, nel 1974 si era arruolato nell’Esercito, prestando servizio presso il gruppo di artigliera per quattro anni.
Per 28 anni, poi, aveva prestato servizio presso un reggimento simile. L’uomo ha spiegato di essersi occupato della manutenzione delle armi e della loro pulizia, montaggio, smontaggio e sistemazione dei ricambi. Nel 2008 ha poi scoperto di avere un tumore che ha reso necessaria l’asportazione dell’uretra glandulare. Il Comitato di Verifica per le cause di servizio non ha ritenuto che l’infermità dipendesse dal servizio, di conseguenza il Ministero della Difesa ha negato l’indennizzo.
Nel ricorso al TAR è emerso come ci fosse stato un contatto continuo, con le mani e i vestiti, con le sostanze ricavate dalla lavorazione del petrolio, riconosciute come cancerogene per le vie urinarie. La pulizia delle armi, inoltre, avveniva con oli, solventi e benzene. Secondo i giudici amministrativi, il Comitato di Verifica ha rilevato soltanto l’assenza di fattori idonei allo sviluppo di neoplasie, dunque il ricorso è stato accolto: il Ministero dovrà anche corrispondere 3mila euro per compensare la difesa tecnica.