cciIl consigliere della Regione Veneto Sergio Berlato ha deciso di rispondere a un altro consigliere, Andrea Zanoni (Partito Democratico), in merito alle sue dichiarazioni sulla pericolosità della caccia. Secondo Zanoni, infatti, quella venatoria sarebbe l’attività più pericolosa in assoluto, dunque “dovrebbe essere abolita dalla faccia della Terra”. Pur rispettando l’opinione, Berlato ha pubblicato una nota per ribadire come i fatti e i dati oggettivi dimostrino che la caccia rimane una delle attività meno pericolose, nonostante sia praticata con armi sportive.
Come riportato da alcuni mezzi di informazione, l’attività venatoria ha fatto registrare in media una ventina di incidenti mortali a stagione, mentre in Italia sono ben 25mila l’anno i decessi per cause traumatiche. L’ultimo dato Istat, relativo al 2009, parlava di 24642 morti per questo tipo di motivi, dunque la caccia andrebbe a incidere di appena lo 0,0012%. Questo vuol dire che si verifica un incidente di caccia ogni 1200.
Berlato ha sottolineato come la caccia sia almeno dieci volte meno pericolosa della media di altre attività umane. Ad esempio, i decessi tra le mura domestiche sono 8mila l’anno, senza dimenticare i quasi 4mila per sinistri stradali e i quasi 1200 per cause di lavoro. Persino la pesca è più pericolosa, in quanto l’incidenza è pari a 129 persone ogni 100mila, il che significa che fare il pescatore è oltre 40 volte più rischioso che essere cacciatore.