Il quantitativo di carne ha insospettito le forze dell’ordine in merito alla destinazione commerciale. In aggiunta, il titolare dell’azienda agricola non ha dimostrato la provenienza lecita del prodotto. Si tratta di un italiano che è stato denunciato a piede libero con l’accusa di detenzione a scopo commerciale di fauna selvatica in violazione della normativa sulla caccia.
Tra l’altro, nell’azienda era stato allestito persino un punto vendita: la Asl ha sequestrato 16 salami, due pancette e tre contenitori con salami sotto grasso, a causa del pessimo stato di conservazione (presenza di muffe). Da qualche settimana a questa parte si parla con sempre maggiore insistenza della creazione di filiere sicure della selvaggina in tante regioni italiane.