Con una interrogazione a risposta scritta, il Senatore Francesco Bruzzone si è rivolto al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. Ecco cosa si legge: “Premesso che, secondo notizie di stampa, agli incontri organizzati durante gli Stati Generali dell’Economia a Roma è stato offerto ampio spazio di intervento al mondo ambientalista e animalista, il quale ha espresso una netta posizione di chiusura nei confronti della caccia e di promozione della cultura vegetariana e vegana per rilanciare l’economia, senza tuttavia alcuna forma di contraddittorio da parte delle associazioni venatorie, completamente escluse dall’evento; il mondo dell’associazionismo venatorio italiano rappresenta una realtà economica importante del paese, con 100mila addetti che gravitano a vario titolo nel settore.
In un momento particolarmente difficile come l’attuale, dove la crisi economica sembra non retrocedere e colpire tutti gli ambiti produttivi del paese, le istituzioni dovrebbero ascoltare tutte le anime che legittimamente compongono l’apparato economico italiano, comprese le associazioni venatorie. L’interesse del mondo venatorio su temi ambientali, la sostenibilità e la gestione della fauna selvatica potrebbe rappresentare una leva importante nell’attuazione di interventi di ripristino e conservazione degli habitat, contribuendo al mantenimento del giusto equilibrio dei rapporti tra fauna, uomo e ambiente.
Questa interrogazione serve a chiedere se il Governo voglia esprimere una chiara posizione in merito all’accaduto denunciato in premessa e se non ritenga di dover creare le condizioni affinché anche le associazioni venatorie possano offrire il loro contributo su tematiche di interesse generale che riguardano il paese, concedendo un contraddittorio”.