Il Senato il 14 luglio 2021 ha approvato un emendamento proposto dal gruppo PD al provvedimento per la “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 maggio2021, n.73, recante misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali” che estende lo sconto IVA sulla compravendita di animali vivi a scopo alimentare anche alla fauna selvatica per attività venatoria. Si tratta di un provvedimento importante, contrariamente a quanto affermato da alcuni senatori poco informati che lo hanno classificato come una scontistica sull’acquisto di richiami vivi, che ovviamente non c’entrano niente. Si spera, invece, che questo sgravio fiscale alleggerisca i bilanci degli ATC e dei CA liberando risorse da destinare ad investimenti verso una maggior qualità dei capi acquistati oltre che verso ripristini e miglioramenti ambientali a vantaggio di tutta la popolazione. Alleghiamo il testo dell’emendamento:
Dopo l’articolo 18 è inserito il seguente:
« Art. 18-bis. – (Disposizioni in materia di aliquota ridotta dell’imposta sul valore aggiunto) – 1. Dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e fino al 31 dicembre 2021, per fronteggiare gli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, ai fini dell’applicazione dell’aliquota ridotta dell’imposta sul valore aggiunto di cui alla tabella A, parte I, numero 4), e parte III, numero 7), allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, negli animali vivi destinati all’alimentazione umana sono compresi anche gli animali vivi ceduti per l’attività venatoria. 2. Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo, valutati in 0,5 milioni di euro per l’anno 2021, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, come rifinanziato dall’articolo 77, comma 7, del presente decreto » (Fonte: Arci Caccia).