La cucina di montagna è la custode di tradizioni e usanze che da secoli generazioni di famiglie si tramandano. I valori e la centralità del territorio si sposano perfettamente con le tendenze degli ultimi anni in cui c’è il ritorno alla semplicità, ma soprattutto alla sostenibilità. La complessità della tradizione culinaria montana e la voglia di rimanere viva, l’ha spinta ad aprirsi a nuove influenze, anche quelle che provengono dall’estero.
Questo è il principio su cui si basa il progetto MEaTING Fooded. Il gioco di parole inglesi, Meet, Meat, Eating, della rassegna gastronomica, vuole sottolineare come la selvaggina possa fondersi con i prodotti della tradizione ossolana. Gli incontri che si terranno all’interno di sei ristoranti della zona, sono il frutto di tre anni di studi e di ricerche scaturite dal progetto “Processi di filiera eco-alimentare” presso l’ArsUni Vco in collaborazione con l’università di Milano e l’Unione montana Alta Ossola. L’obiettivo della ricerca è stato quello di sviluppare una filiera delle carni di selvaggina certificata a livello normativo, sanitario e fiscale e raggiungere come fine ultimo il sostegno dell’economia locale. Infatti, il progetto che terminerà il prossimo gennaio, si pone l’obiettivo di creare una figura che si occuperà della gestione della filiera.
Nel corso di sei incontri i migliori chef del territorio, si cimenteranno in menù studiati per valorizzare al meglio la selvaggina e tutte le sue proprietà. Il primo appuntamento è giovedì 19 alle 20 a Villa Olimpia a Pallanza. La serata avrà come protagonisti gli chef di Cooking for Alps. La brigata creerà un menù in cui alla carne di selvaggina verranno abbinati prodotti tipici del territorio ossolano. La seconda tappa, il 4 maggio, sarà al ristorante Edelweiss di Viceno (Crodo). In questa occasione la cacciagione verrà messa a disposizione della dieta Kousmine che ha regole alimentari ferree. Il principio base è quello di nutrire il nostro corpo con alimenti che riducono la presenza di tossine nel nostro organismo.
L’11 maggio sarà la volta del ristorante Marconi di Crodo. In questa occasione gli chef tratteranno le carni con cotture a bassa temperatura. La locanda Da Sciolla a Domodossola il 18 maggio creerà un menù con prodotti di caccia e pesca, mentre il ristorante Walser Schtuba di Riale di Formazza il 25 maggio, alla cacciagione assocerà le erbe spontanee. La serata conclusiva della stagione primaverile, sarà il 15 giugno presso il ristorante Passo Baranca a Bannio Anzino, in cui la protagonista sarà sempre la selvaggina e i prodotti tipici del territorio. La rassegna gastronomica riprenderà in autunno, con altri ristoranti e chef che metteranno a disposizione le loro abilità per valorizzare al meglio la carne di selvaggina.