Gli escrementi degli animali, esattamente come qualsiasi altra traccia, raccontano di un passaggio e di una storia. Il cacciatore che sa leggere i segnali lasciati dalla natura potrà scegliere una posta più propizia, seguire una traccia che darà risultati, o sistemare i propri cani nella maniera migliore. Un arte utile per la caccia e non solo.
E’ un discorso davvero ampio quello della lettura delle tracce, eppure sufficientemente interessante e utile per caccia e cacciatori da volerne sapere sempre qualcosa di più. E quel qualcosa di più potrebbero essere le fatte degli animali, un capitolo a sé, davvero complesso, che merita d’essere trattato individualmente.
E’ importante conoscere e saper mettere in pratica quest’arte, che per la maggiore si assimila sul campo e si perfeziona con l’esperienza. Di norma ne sono maestri i cacciatori, che analizzando le fatte avranno la possibilità di dare la caccia ad un particolare selvatico; eppure la lettura delle tracce è utilissima anche ai guardiacaccia. In questo modo potranno avere un’ottima visuale d’insieme sulla vita del selvatico nel proprio habitat naturale, ma soprattutto sapranno quali animali abitano la zona, potendo eventualmente prendere le necessarie preoccupazioni.
La buona conoscenza delle fatte infine è fondamentale quando un particolare territorio è abitato da un selvatico nocivo: analizzandone le fatte si potrà con semplicità definire il tipo di animale e agire di conseguenza.
D’altronde non danno informazioni solo sulla specie di animali che abitano il luogo, quanto piuttosto informano il conoscitore esperto sulle condizioni fisiche dell’animale, sul suo buon o cattivo regime alimentare e in generale sul suo stato di salute. In alcuni casi osservando gli escrementi si potrà anche comprendere il sesso dell’animale. Questo è vero per gli erbivori, ma specialmente per i cervi. Nel caso di un maschio gli escrementi saranno appuntiti da una sola parte, nel caso di cervo femmina appariranno smussati in maniera identica nell’una e nell’altra estremità.
Anche le fatte della lepre potranno dirci molto sul sesso dell’animale: saranno tonde per la femmina di lepre, ovoidali per il maschio.
Ovviamente ci possono essere degli elementi che ingannano il cacciatore non esperto. Nel caso del coniglio, del tasso, della puzzola, queste defecano sempre nel medesimo posto, dando l’impressione, errata, di un gruppo di animali molto nutrito vista la quantità di fatte presenti in zona. Il cacciatore esperto sa invece che si tratta del medesimo animale, che ad intervalli regolari visita sempre lo stesso luogo.
Per dare un giudizio sulla freschezza della traccia, ma soprattutto sul tipo alimenti ingeriti dall’animale, se ne dovrà osservare la consistenza. E’ importante sapere che la carne ha la capacità di rassodare le fatte, mentre frutti e uova le rendono in genere meno consistenti. Inoltre il cibo consumato dall’animale colora in maniera caratteristica gli escrementi. Sempre parlando di carne, questa colora le fatte di nero, di verde il foraggio, di bluastro le bacche di sambuco o di ginepro.
Eppure quando le fatte seccano, il colore cambia. Ad esempio nel caso della lontra, gli escrementi sono in origine verdi, ma a causa della presenza nel proprio interno di un fitto intreccio di lische di pesce, con trascorrere del tempo diventano bianche.
Sembra inutile dire che più sono morbidi e brillanti gli escrementi più sono freschi e viceversa più friabili e secchi si presentano, più sono vecchi. Naturalmente una lettura esatta potrà informare sul periodo di passaggio sul luogo di un determinato selvatico.
Anche l’odore può aiutare un buon guardacaccia e un esperto cacciatore. Gli escrementi di alcune specie di animali infatti possiedono un odore più che caratteristico. Ancora parlando di lontre, gli escrementi di queste hanno un odore di pesce e palude, nel caso di gatti l’odore è aspro, la puzzola invece, guarda caso produce escrementi dall’odore nauseante. Roditori e cervidi invece producono fatte che solo seccandosi assumono un odore acre e aspro.
A questo punto è importante parlare dei luoghi di deposizione e naturalmente delle modalità. Anche questi due elementi potranno darci delle interessanti indicazioni.
Se si dà la caccia alla volpe ad esempio è importante sapere che questa defeca negli incroci delle strade o nei sentieri ma in ogni caso poco distante da dove ha mangiato. Tasso e martora, attenti alla propria intimità, scavano addirittura delle piccole fosse in terra che comunque non verranno ricoperte a differenza del gatto che come si sa sotterra i propri escrementi segnando in maniera caratteristica il terreno.
Diverso il caso della faina, della martora o della puzzola che defecano su piccole alture, su ciuffi d’erba o addirittura su ceppi d’albero, proprio come il coniglio che trova particolarmente sicure per i propri escrementi le piccole alture. La lontra non si scomoda più di tanto e preferisce le rive dei fiumi, ma in linea di massima diciamo che se le femmine abbandonano i propri escrementi dove capita, i maschi si dimostrano più attenti.
Per trovare la posizione di un nido di corvi o rapaci sarà sufficiente guardare il terreno che accerchia gli alberi. Se macchiato di fatte bianche lì in zona sarà presente un nido, mentre i rami degli arbusti sono macchiati di fatte nel caso in cui vi si siano appollaiati colombacci, rapaci e corvidi.
Prima di chiudere il discorso relativo alle fatte è importante ricordare che far confusione fra queste e le pallottole di reiezione è molto semplice. Nel secondo caso infatti ci troviamo davanti a palline della dimensione di un fagiolo emesse dal becco degli uccelli, con resti vegetali, piume, e piccole porzioni di ossa che vengono deposte nei luoghi dove gli uccelli mangiano più spesso. Anche queste sono dunque in grado di darci informazioni utili.
Solo un breve accenno dovremmo fare all’orina, più difficilmente individuabile ma pur sempre importante. Orinano esattamente come i nostri fedeli amici a quattro zampe i lupi, le volpi e naturalmente gli sciacalli, mantenendo anche la medesima differenza fra sessi. I cervidi invece orinano fra le quattro zampe nel caso di maschi, fra gli zoccoli posteriori nel caso di femmine.
Se passeggiate sulla neve fresca e vi imbattete in una zona stranamente clorata di rosso arancio, lì è certamente passato un coniglio, una lepre o dei carnivori.