Cani da caccia da Seguita: I migliori cani da seguita sul cinghiale – razze, tratti e caratteri per scegliere il segugio che faccia al caso proprio.
Che la caccia al cinghiale riscuota una grande passione da parte di cacciatori veterani e alle prime armi, e cosa nota a tutti, la domanda che invece lascia tutti con qualche dubbio di troppo è quella relativa all’amico a quattro zampe da portar con sé durante l’avventura. Per quanto esistano eccezionali segugi che abbiano poco a vedere con pedigree e ragion di famiglia, oggi scopriamo insieme quali sono le razze che più di altre sono consigliate ed utilizzate durante la seguita sul cinghiale.
Al primo posto non poteva mancare, vuoi per orgoglio nazionalistico, vuoi per le effettive capacità dell’animale, il segugio italiano. Introdotto nella penisola in un passato remoto è stato lungamente impiegato non solo nella caccia al cinghiale ma anche alla caccia alla lepre.
Si tratta di un segugio vivace e robusto, dotato di un olfatto eccezionale, instancabile su qualsiasi tipologia di terreno e caratterizzato da una ben nota voce armoniosa che lo ha fatto tanto apprezzare. Se ne distinguono almeno due varietà: il segugio italiano a pelo raso e a pelo forte. Il primo è più vivace, mentre i secondo si presenta sicuramente più riflessivo.
In generale entrambe le varietà amano la caccia e pagherebbero per passeggiare accanto al proprio padrone: se ben addestrato un buon segugio italiano impara presto a muoversi fra i boschi e a rispondere con ubbidienza ai comandi vocali. Entrambe le varietà ben si adattano alla caccia singola, in coppia e in muta.
Altro segugio a cinque stelle impiegato durante la caccia al cinghiale è senza dubbio il segugio maremmano, tipicamente italiano e che venne selezionato relativamente tardi, sul finire dell’ottocento, ma con grandiosi successi. Ammirarlo abbaiare da fermo al cinghiale regala al proprietario grosse soddisfazioni, e le sue poste fisse sono una gioia. E’ caratterizzato da un’andatura vivace e sciolta e proprio come il segugio italiano non di rado è usato durante la caccia alla lepre.
Le varietà più gettonate nella caccia al cinghiale sono quella a pelo raso e quella a pelo forte: in genere il maremmano si dimostra cane di grande temperamento, dotato di voce squillante e modulata che informa costantemente il cacciatore sulle varie fasi della seguita. Lavora bene da solo, ma regala grandi soddisfazioni anche i muta. In linea di massima è cane coraggioso e instancabile.
Altro segugio degno di nota durante la caccia al cinghiale è il segugio del Jura, noto anche con il nome di cane d’Argovia o addirittura urlatore del Giura. La razza proviene direttamente dalla Svizzera e pare particolarmente antica. Naturalmente predisposto per la caccia alla lepre e alla volpe, il cane in Italia è utilizzato anche durante la caccia al cinghiale soprattutto per via della sua costanza e instancabilità. E’ vigoroso, appassionato e resistente e la sua voce, manco a dirlo è tonante ed espressiva.
Durante la caccia al cinghiale regala non poche soddisfazioni anche il Beagle, una razza particolarmente antica nata dall’incontro fra l’harrier ed il segugio inglese. Eccellente cacciatore di piccola selvaggina, si dimostra capace anche durante la seguita del cinghiale e non di rado, data la sua grazia, viene apprezzato come cane da esposizione e da compagnia.
La sua voce è armonica e il cane è attento e pieno di iniziativa, facilmente addestrabile e capace di legarsi al proprietario in un rapporto di reale amicizia. Anche l’Ariegeois, razza tipicamente francese, è impiegata in Italia durante la seguita al cinghiale. Nato dall’incrocio fra il Gascon Saintongeois ed il Bleu de Gascogne, ancora oggi la sua fama è alquanto limitata. Ciò non toglie che sia un segugio eccellente, che caccia sia in collina che in pianura. Dotato di ottima resistenza, la sua andatura è veloce e leggera e il olfatto gli consente di individuare con semplicità ed immediatezza la selvaggina. Con il padrone crea immediatamente un legame forte, probabilmente per merito della sua intelligenza e della sua innata sagacia. Manco a dirlo ama la caccia, adora vivere i boschi e la sua rusticità lo rendono ideale a muoversi in ambienti difficili con condizioni climatiche critiche.
Chiudiamo questa breve panoramica parlando del Bleu de Gasconge nella sua variante Petit Blue. Si tratta di un eccellente cane da seguita e da traccia; non sorprende dunque se spesso è stato impiegato durante la caccia al cinghiale; le sue doti venatorie innate gli hanno valso il nome di “più imponente e nobile segugio del mondo”, probabilmente per merito del suo olfatto a cinque stelle.
Il cane è affidabile, resistente, capace di inseguire con una certa facilità lepri, lupi e cinghiali: pur essendo docile, tranquillo e addirittura affettuoso, durante la caccia, che ama smodatamente, è veloce e caratterizzato da un rapido galoppo.
Detto questo non esiste una razza che in assoluto e più adatta alla seguita del cinghiale, esistono piuttosto esemplari meglio addestrati e proprietari in grado di tirar fuori dal segugio il meglio che la natura per istinto gli ha regalato.